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Correre, correre, correre: la formula Cagni per Brescia-Trapani

Fame, follia e tanta corsa: questo chiede Gigi Cagni ai suoi giocatori quando mancano poche ore al match decisivo contro il Trapani
Gigi Cagni - Foto Reporter © www.giornaledibrescia.it
Gigi Cagni - Foto Reporter © www.giornaledibrescia.it
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Correre, correre, correre. È questa la formula vincente per mister Gigi Cagni che si approccia a Brescia-Trapani, partita decisiva per la salvezza, con una certezza: «Una cosa è sicura: non vincerà la tattica, ma la "gamba"! Se i ragazzi giocheranno sereni, non tesi e con corsa libera, allora la partita si potrà vincere. Perché conta la "frequenza dei piedi". La squadra lo sa e sa che le partite che ha vinto, le ha vinte correndo"».

Mister, cosa ha detto ai suoi ragazzi?
«Ho ricordato loro l’ultimo discorso pubblico di Steve Jobs: "Stay hungry, stay foolish", cioè siate affamati, siate folli. Di quella follia positiva. D’altronde, sono stato affamato e folle anch’io quando ho accettato di prendere la squadra a quel punto in un campionato così duro».

Pentito di averlo fatto?
«Assolutamente no! È stato tutto istintivo, anche nei primi contatti con i dirigenti. Sono stato curioso. E folle. Ma non matto, perché credevo in questa squadra, credevo in me stesso. E dovevo dimostrarmi qualcosa che sapevo, ma che solo il campo poteva confermarmi».

Fin qui, ha rispettato quanto promesso…
«Non parlo a vanvera: quello che avevo detto, lo penso davvero. Perché da sempre so che bisogna essere artefici del proprio destino. E questo, devono capirlo anche i ragazzi».

Considererebbe la salvezza del Brescia come un’impresa?
«Sì e sarebbe una delle mie più importanti. Sono stati due mesi di grandi soddisfazioni e per questo ringrazio già da ora i ragazzi. Ci sono stati errori tecnici e d’inesperienza, ma l'impegno totale non è mai mancato».

Ha caricato la squadra come sa fare?
«Ci saranno oltre 15.000 spettatori, non serve caricarla di più. Solo questo basta e avanza».

Oltre che con la corsa, come si vincono partite così?
«Ho sentito tecnici che vanno per la maggiore affermare che le partite si vincono vincendo i duelli. Ma va?».

Lei questo tipo di partite le conosce bene?
«Ho vissuto tantissime vigilie così, sia da giocatore che da allenatore. A San Benedetto abbiamo fatto sempre la partita della vita all’ultima… E anche col Brescia».

Da bresciano, questa vigilia le dà pero sensazioni particolari?
«Vediamo prima della partita - sospira e sorride -. Ma essere a questo punto è già una vittoria. Adesso però dobbiamo fare l’ultimo passo». 

 

 

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