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Cori a Verona, parla Balotelli: «I razzisti? Pochi, ma ci sono»

«Non accuso il Verona, ma i pochi che hanno gridato. Non va bene che ci siano», ha detto Balotelli a Le Iene. Solidarietà anche da Guardiola
Mario Balotelli - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Mario Balotelli - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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«Non è bello quello che è successo, ma io non ho assolutamente accusato il Verona o la curva del Verona». Lo ha detto Mario Balotelli intercettato da Le Iene parlando di quanto accaduto domenica durante la partita Brescia-Verona. Una vicenda su cui la Procura veronese ha aperto due inchieste: una sui cori al Bentegodi, l'altra sulle dichiarazioni del capo ultrà Luca Castellini.  

«Ho accusato pochi scemi, di sicuro non erano 2 o 3 se li ho sentiti dal campo. Sono pochi, però ci sono», ha detto Balotelli. 

«I tifosi del Verona sono anche simpatici con i loro sfottò e ci sta anche, anche se vuoi distrarre un giocatore lo puoi distrarre in mille modi non così, così non va bene, non ci siamo. Non dico che io son diverso da altri giocatori ai quali hanno fatto gli stessi cori e ululati, il problema è che io sono italiano, dovrei tornare in Nazionale».

 

 

Sul caso Balotelli è intervenuto anche l’ex giocatore del Brescia Pep Guardiola, attualmente sulla panchina del Manchester City. E il suo messaggio è un ulteriore assist a SuperMario: «Per fare passi avanti servono gesti forti - ha detto -. Succede spesso che la vittima viene colpevolizzata è un problema di tutta Europa e non solo dell'Italia. Dobbiamo lottare giorno dopo giorno, a casa e a scuola. Non è una piaga solo nel calcio».

Anche il tecnico della Juve Maurizio Sarri condanna quanto avvenuto a Verona: «È inammissibile parlare di razze nel 2019. La razza è una, quella umana». «Purtroppo sorrido, quando si parla di razzismo nel calcio - ha poi aggiunto -. Chi è razzista allo stadio lo è anche nel mondo civile e nella società, non si può pensare che lo stadio sia un mondo a parte. Il calcio ha gli strumenti tecnologici per fermare queste persone».

E il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, lancia una proposta: «La valutazione spetta al ct Mancini, io mi auguro ci sia in tempi rapidi una partecipazione attiva nel gruppo Nazionale di Mario Balotelli: sarebbe un messaggio straordinario verso il mondo che pensa di scoraggiare l'avversario facendo espressioni di quel tipo».

 

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