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Confuso dopo botta in campo: «Fatemi giocare, inizia la partita»

Matteo Sonzogni era stato sostituito dopo 23 minuti in seguito a una botta alla testa che gli ha provocato una momentanea perdita della memoria
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È convinto di dover scendere in campo. Non può attendere oltre, e quindi non capisce perché gli uomini del 118 lo vogliano caricare sull’ambulanza per andare di corsa in ospedale. La partita contro la Liventina è di quelle decisive. È la semifinale dei play off di Eccellenza e il suo Darfo deve ribaltare la sconfitta dell’andata.

Matteo Sonzogni, attaccante dei neroverdi camuni, però non ricorda che lui di quella partita ha già giocato un frangente. Ventitrè minuti, per la precisione. Poi la sostituzione, resasi necessaria perché il calciatore della squadra di casa era entrato in stato confusionale in seguito a una brutta botta alla testa rimediata in uno scontro aereo al 5’ del primo tempo.

Il ragazzo, dopo la sostituzione, nella zona degli spogliatoi dello stadio di Darfo ha più volte rifiutato i soccorsi degli uomini del 118. Non capiva dove si trovasse, non capiva perché non fosse in campo. Uno stato di shock durato alcuni minuti che ha preoccupato lo staff della squadra, i soccorritori e i parenti arrivati per calmarlo.

L’allarme, a quanto si apprende, è rientrato, con l’attaccante che è stato convinto a salire sull’ambulanza e quindi portato all’ospedale di Esine in codice giallo.

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