Ciclismo

Trofeo Città di Brescia, applausi per un’edizione «mondiale»

La qualificata partecipazione straniera ha reso l’edizione la più internazionale di sempre. Novità in programma per il 2026
  • Trofeo Città di Brescia: la partenza e l'ambiente
    Trofeo Città di Brescia: la partenza e l'ambiente - Foto Rodella © www.giornaledibrescia.it
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La sessantaduesima edizione del Trofeo Città di Brescia memorial Rino Fiori by Guizzi va in archivio come l’edizione più internazionale di sempre della corsa della notte. Migliaia di persone, all’incirca trentamila gli spettatori contati a bordo strada, hanno applaudito i protagonisti di una corsa combattuta con un giovane degno vincitore come il friulano Giovanni Bortoluzzi che ha centrato l’obiettivo stagionale, ovvero vincere una gara internazionale per finire sul taccuino di qualche squadra professionistica per il prossimo anno. È il compito che da sempre assolve il Città di Brescia, lanciare giovani interessanti nell’olimpo del ciclismo.

Gli organizzatori

Il primo ad essere soddisfatto per lo spettacolo offerto e ancora una volta trasmesso in diretta sugli schermi di Teletutto è il patron della manifestazione, Fermo Fiori. «È stata forse una delle edizioni più belle di sempre. A bordo strada ho visto tanta gente fin dall’inizio gara, cosa non sempre scontata. Voglio ringraziare tutti i componenti del Gruppo sportivo Città di Brescia che si sono adoperati per il successo della manifestazione – spiega Fiori – un grazie particolare a tutti i volontari lungo il percorso, ma anche alle forze dell’ordine, dai vigili urbani (polizia locale ndr.) la polizia di Stato, i carabinieri che ci hanno permesso a noi organizzatori, al pubblico e a tutta la città di goderci lo spettacolo con tranquillità e sicurezza. Un ringraziamento va anche agli operatori della stampa locale e nazionale (alla corsa erano presenti 15 giornalisti accreditati)».

A Bortoluzzi il sessantaduesimo Città di Brescia

E continua: «L’obiettivo è quello di ripeterci il prossimo anno, magari migliorando dove possiamo. Un suggerimento in tal senso ci è stato dato dalla giuria internazionale, che, dopo averci fatto i complimenti per l’organizzazione, ci ha chiesto dal prossimo anno di evitare la partenza in Castello, bensì far procedere la carovana a velocità controllata lungo la prima discesa e dare il via volante da Spalti San Marco. Nell’economia della corsa non cambia nulla, ma si evitano potenziali cadute nella prima discesa affrontata a tutta. Credo sia un buon suggerimento, ne terremo conto per il prossimo anno».

Il bilancio sportivo

Sul fronte sportivo, nonostante la forte presenza di stranieri, nella top ten della corsa figurano ben otto italiani, molti dei quali giovani come l’interessante Lorello (Hopplà) giunto terzo dopo una gara d’attacco. Su 167 partenti solo in 59 hanno concluso la prova. Per quanto riguarda invece i corridori bresciani, fra i 12 al via solo due hanno tagliato il traguardo: l’attivo Riccardo Perani (Trevigiani) ventiduesimo a 52’’ dal vincitore e Michele Daffini, 57° a 4’32’’. Di questi tempi dobbiamo accontentarci.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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