«Parigi doveva essere la mia gara»

Le emozioni olimpiche le ho purtroppo solo sfiorate. Nel 2021, con la maglia tricolore sulle spalle ero uscito bene dal Tour dove ho quasi vinto una tappa e con lo staff della nazionale, in primo luogo con l’allora ct Cassani, si era discusso sull’opportunità di partecipare ai Giochi.
Ma ragionando a mente fredda, il circuito in Giappone risultava davvero troppo impegnativo per le mie caratteristiche nonostante la mia ottima forma. Inoltre i nominativi per i Giochi dovevano essere depositati in largo anticipo e all’epoca non era un obiettivo praticabile.
Si era convenuto però che la successiva olimpiade, quella di Parigi, sarebbe stata quella ideale per me. Dalle informazioni che avevamo il circuito di gara non sarebbe stato così impegnativo e avrebbe assomigliato molto ad una classica del Nord, mio terreno prediletto. Non mi avrebbe spaventato neppure l’eventuale pioggia, condizione che prediligo e neppure avere qualche primavera in più sulle spalle. Invece... sapete tutti come è andata, il destino ha voluto diversamente.
Poi, nonostante un fenomeno come Evenepoel l’abbia già battuto al campionato europeo, non è detto che ci sarei riuscito in questa occasione perchè Remco è migliorato tanto ed è andato fortissimo.
Quanto all’Italia purtroppo non siamo mai stati protagonisti, ma trovare un corridore competitivo con questi fenomeni non è neppure facile. Speriamo nel futuro.
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