Ciclismo

La Vuelta parla italiano e parte da Torino: occhi su Vingegaard

La Redazione Web
Tre tappe, da oggi, con partenza e arrivo in Piemonte: il danese è il favorito con Almeida primo rivale
Vingegaard e compagni
Vingegaard e compagni
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Per celebrare la sua 80esima edizione la Vuelta ha scelto di partire dall’estero. E oggi lo farà più precisamente dall’Italia che ospita per la prima volta la grande corsa a tappe spagnola.

A fare gli onori di casa è il Piemonte, con la Reggia di Venaria Reale che apre le sue porte alla carovana per il via della prima tappa che si concluderà a Novara, probabilmente con una volata. Scelta, quella di una frazione iniziale per gli sprinter, in un certo senso storica visto che soltanto in altre due occasioni la prima tappa della Vuelta non è stata una cronometro.  L’esperienza italiana continuerà poi con gli arrivi in salita (ma non durissimi) a Limone Piemonte e a Ceres, per poi chiudersi con la quarta tappa con partenza da Susa, e con i corridori che saluteranno l’Italia valicando Monginevro per poi affrontare, già in terra francese, il Lautaret prima di lanciarsi nella discesa verso Voiron.

Viaggio

Poi spostamento in aereo per arrivare in Spagna dove si comincerà con una crono a squadre. Inutile dire come il grande favorito della Vuelta 2025, che viene trasmessa in esclusiva su Eurosport, sia Jonas Vingegaard, visto che il suo grande rivale Tadej Pogacar ha preferito concedersi un altro po’ di riposo prima di prepararsi al Mondiale in Ruanda (a cui proprio Vingegaard non prenderà parte), particolarmente adatto a chi va forte in salita e quindi all’iridato in carica.

La Visma Lease a Bike mette a disposizione del danese un team particolarmente competitivo, lui cercherà di non avvertire troppo il peso del pronostico che quasi lo «obbliga» a vincere, nonostante la presenza di avversari pericolosi come la coppia dell’Uae Team Emirates Juan Ayuso-Joao Almeida e anche quel Giulio Ciccone che nelle ultime prove a cui ha preso parte ha dimostrato di essere in ottima forma. Forse il «camoscio» abruzzese preferirà andare a caccia di successi parziali, e nel contempo «fare la gamba» in vista del Mondiale, per il quale ritiene di avere buone chances. Uomo da classifica è anche Antonio Tiberi, per il quale questa Vuelta sarà un banco di prova importante. Tutto sta a vedere come riuscirà a gestirsi dopo il secondo posto finale nel recente giro di Polonia in cui è stato visto pedalare bene e quindi è apparso recuperato dai postumi della brutta caduta dalle parti di Gorizia durante il Giro d’Italia.

Sono quindici gli italiani al via, senza che vi siano però bresciani: forfait dell’ultima ora quello di Damiano Caruso, per una frattura alla mano destra.

Percorso

Caratteristica che non cambia del giro di Spagna è che anche l’edizione numero 80 farà delle salite la propria cifra di riconoscimento, visto che le tappe di montagna saranno otto e altre cinque con la strada che sale e definite di media di difficoltà. Per questo parte favorito Vingeaard e Ciccone potrebbe dire la sua, ma per capirne di più e festeggiare la maglia rossa l’appuntamento è per il 14 settembre a Madrid. Intanto vale la pena godersi le tappe piemontesi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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