Giro d’Italia: Scaroni ci prova, ma vince ancora Pedersen

Per un attimo ho pensato: stavolta è quella buona per Scaroni. Aveva con sè anche un buon compagno di avventura come Germani, ma il gruppo non ha lasciato scampo. E tuttavia per il ragazzo di Botticino che ho fortissimamente voluto qualche anno fa in Astana è un segno evidente che la condizione è in crescita e state certi che in una delle prossime tappe potrebbe andare vicino alla vittoria di tappa.
Invece impressiona ancora una volta Pedersen, perchè sorretto da almeno due mesi, da una condizione invidiabile e ieri non ce n’era per nessuno. Spiace per l’ennesimo secondo posto di Van Aert ma il belga aveva probabilmente speso troppo nei chilometri precedenti alla rampa finale. Per la lotta per la maglia rosa si è visto anche ieri la netta differenza di condizione fra Del Toro brillante e un Ayuso che deve avere ancora qualche problema fisico. Ma quello che fa più paura e forse resta davvero il favorito per la vittoria del Giro è Primoz Roglic. Nei momenti che non contano nulla non si vede mai, ma in quelli decisivi si fa sempre trovare pronto. Dalla sua ha però lo svantaggio di non avere di una fatto una squadra attrezzata per supportarlo. Il solo Pellizari che è ancora un bimbo, non è in grado di supportarlo. E poi aspetto al varco una squadra organizzata come l’Ineos.
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