Giro d’Italia 2026, passaggio fra valli e laghi bresciani il 27 maggio

Tutto confermato. La tappa con il lungo passaggio bresciano, oltre 80 chilometri sul nostro territorio, è la 17esima frazione in programma mercoledì 27 maggio.
Come anticipato dal GdB il tracciato nella nostra provincia passerà da Sarnico per entrare nella nostra provincia attraverso il ponte sul Sebino in direzione Paratico, costeggerà il lago fino a Iseo per poi imboccare la prima salita della giornata, il passo dei Tre Termini, meglio conosciuto come Polaveno, discesa in Valtrompia per risalire poi attraverso Gardone e Marcheno fino a Brozzo, svolta a destra e salita al Lodrino per poi scendere in Valsabbia, passando da Casto, paese natale di Sonny Colbrelli e luoghi della Valsir, sponsor del Giro e da Nozza svolta a sinistra per risalire la Valle Sabbia, costeggiando il lago d’Idro per andare verso Bagolino/Ponte Caffaro e il Trentino. Più morbido del previsto invece il finale senza il passo Durone, ma la semplice ascesa a Andalo da ripetere da due versanti.

La presentazione
Il 109esimo Giro d’Italia ha tolto ieri ufficialmente i veli e presentato un’edizione che può far gola a molti con un percorso non impossibile in grado di richiamare i grandi big per le corse a tappe (da Vingegaard tentato dalla doppietta Giro Tour, a Evenepoel e perché no, da un clamoroso ritorno di Pogacar),
Dopo l’Albania, il Giro abbraccia ancora una volta i Balcani con l’annunciata partenza dalla Bulgaria. Saranno tre tappe che toccano i luoghi simbolo del Paese balcanico (il Mar Nero per la prima volata), Veliko Tarnovo con la sua suggestiva fortezza medievale, Plodvid (ex Filippopoli) con le grandiose rovine romane e naturalmente la capitale Sofia.
Salutata la capitale bulgara trasferimento aereo nel primo riposo in Calabria con due tappe con arrivo a Cosenza e Potenza che possono riservare le prime sorprese. Il Giro ritorna ancora per un bagno di folla a Napoli, mentre il primo vero arrivo in salita sarà al Blockhaus, salita lunga e arcigna, in grado di fare vere differenze. Solito mangia e bevi nelle Marche prima della crono, una sola ma lunga 40 chilometri per specialisti, in Versilia. Poi altra insidie in Liguria prima di affrontare le Alpi. Al termine della seconda settimana ci sarà una tappa interamente valdostana da far tremare i polsi da Aosta a Pila.
Si torna anche a Milano, giusto per l’omaggio alle Olimpiadi che allora saranno già concluse con un traguardo per velocisti domenica 24, ultima di campionato di serie A (gli organizzatori scommettono evidentemente su una milanese non vincente lo scudetto altrimenti avrebbero scelto un’altra data).
Dopo il riposo nel capoluogo lombardo inizia la terza e decisiva settimana con una puntatina in Svizzera, da Bellinzona a Carì, arrivo in salita, poi ritorno in Italia per la tappa «bresciana» con partenza da Cassano d’Adda e arrivo ad Andalo in Trentino. Penultimo traguardo per le ruote veloci a Pieve di Soligo in Veneto, prima di giocarsi tutto il giocabile con due tapponi alpini. Il primo con sei passi dolomitici fra i quali il temutissimo Giau, poi l’arrivo a Alleghe. Infine ultimo ostacolo una doppia risalita di Piancavallo prima del trasferimento a Roma per la passerella finale ai Fori imperiali.
Uno degli aspetti critici di questo Giro saranno proprio i trasferimenti, forse un po’ troppi. Nel complesso sono sette gli arrivi in salita contro i tre (decisamente più impegnativi) dello scorso anno per un totale di quasi 50mila metri di dislivello. La crono è solo una ma la lunghezza è di quelle che fanno la differenza e pareggiano un poco con gli scalatori. Adesso è aperto il toto nomi sui big che saranno al via della corsa.
Il Giro donne
Oltre al Giro maschile è stato presentato il Giro Woman. Contrariamente agli ultimi due anni Brescia non sarà minimamente toccata dalle ruote rosa. Manca all’appello il Giro under 23, ma in questo caso l’organizzazione di Rcs è solo parziale. Aspettiamo qualche mese per scoprire se ci saranno frazioni bresciane.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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