Giro d’Italia 2025, forse in Valcamonica una delle tappe

Il Giro d’Italia 2025 avrà con tutta probabilità un solo passaggio in provincia di Brescia, in alta Valle Camonica, in una delle tappe più complicate tra la fine della seconda settimana e l’inizio della terza.
Si dovrebbe in quel contesto affrontare il Mortirolo dal versante bresciano come è avvenuto quest’anno con il passaggio in vetta per primo del bresciano Cristian Scaroni.
Le ipotesi
Il condizionale è d’obbligo perchè di certezze, a metà novembre, sul Giro del prossimo anno non ce ne sono molte. La presentazione ufficiale era stata fissata oltre un mese fa per il 12 novembre, l’altro ieri, ma a dieci giorni dall’evento è stata misteriosamente annullata.
Voci di corridoio riferiscono di problemi legati alla partenza in Albania con tre giorni nel Paese delle Aquile che non sarebbero più certi, al pari della copertura economica assicurata (non facile da trovare come piano B).
La ragione sarebbe, sempre secondo le voci raccolte, esclusivamente politica, legata probabilmente alla vicenda degli hotspot migranti e le conseguenti tensioni e malintesi con il governo italiano.
Il piano B
In questo caso gli organizzatori dovrebbero approntare un piano B che significa probabilmente un disegno ex novo del Giro. Disegno che tuttavia non dovrebbe intaccare il percorso della tappa con «escursione» bresciana con partenza presunta da San Michele dell’Adige (il giorno prima si arriva a San Valentino, versante veronese del Monte Baldo) e arrivo a Bormio dopo aver affrontato il Tonale, discesa verso Monno e da lì la risalita verso la vetta resa famosa da Pantani, discesa in Valtellina e arrivo a Bormio.
Gli organizzatori locali speravano di poter arrivare sullo Stelvio in occasione dell’anniversario dei 200 anni della strada, ma Rcs ha preferito non rischiare (probabilità di neve) e optare per un traguardo a Bormio 2000, dove ci sono gli impianti di sci.
La sorpresa bresciana
Tuttavia, per rendere più selettiva la tappa, il Mortirolo versante bresciano avrebbe in serbo una sorpresa, ovvero affrontare la salita tramite la «direttissima», un muro privo di tornanti con pendenze superiori al 20% che accorcerebbe la salita di tre chilometri ma la renderebbe davvero ostica.
La direttissima del Mortirolo fu inaugurata ciclisticamente qualche anno da Contador in occasione della Gran Fondo Gavia Mortirolo che vedeva il campione spagnolo in qualità di testimonial.
Allora il campione di Pinto la descrisse come durissima rampa, se affrontata all’interno di un Giro d’Italia avrebbe fatto la differenza. In attesa di definire il percorso tuttavia arrivano manifestazioni di interesse per il prossimo Giro da tre grandi campioni che potrebbero accendere la sfida per la maglia rosa. Da un lato il ritorno di Pogacar con la possibile nuova doppietta Giro e Tour, dall’altra il suo più forte rivale Vingegaard e infine Roglic, vincitore lo scorso anno che ha già rinunciato al Tour e vorrebbe chiudere la carriera con un bis al Giro.
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