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Ceron: «Ho avuto paura di dover smettere, grazie Brescia»

La guardia che ha ottenuto il via libera al ritorno: «In questa squadra ciascuno ha una chance»
Marco Ceron in azione con la maglia della Germani - Foto © www.giornaledibrescia.it
Marco Ceron in azione con la maglia della Germani - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Sì, c’è stato un momento in cui ho pensato di dover riorganizzare la mia vita, senza la pallacanestro». È accaduto dopo la bocciatura all’idoneità ricevuta a settembre. Ma al suo fianco c’è stata «tutta Brescia, la società, i dirigienti, lo staff , i compagni e i tifosi». Marco Ceron vive finalmente giorni sereni. Il suo calvario è durato circa un anno. Il 12 novembre 2018, in un maledetto Brescia-Torino, era stato colpito a livello dell’osso temporale della scatola cranica dall’avversario Mohamed Jaiteh ed era crollato a terra.

Il resto è storia nota. Martedì, finalmente, il ricorso presentato per l’idoneità ha avuto esito positivo. In mezzo, due operazioni e tanta paura di non tornare mai più in campo, «perché se ti fai male a una gamba o a una mano sai che devi stare fermo un certo periodo di tempo e che poi ritornerai. Nel mio caso, invece, la cosa più difficile è stato il non sapere cosa sarebbe accaduto. E il dover constatare che ogni volta in cui il ritorno pareva vicino, arrivava qualcosa...

 

Leggi l’articolo integrale sull’edizione Giornale di Brescia in edicola oggi, venerdì 15 novembre 2019, scaricabile anche in formato digitale

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