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Centomiglia: 70 candeline tutte da spegnere col vento del Garda

Sabato la regata pronta a regalare spettacolo anche grazie alla presenza delle «macchine volanti»
CENTOMIGLIA: LA REGINA DELLA VELA
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Sono 70 anni. È un compleanno importante per la regata più longeva d’Italia. È il giro del lago delle Centomiglia del Garda. La gara salperà sabato alle 8.30 da Bogliaco di Gargnano. Il rito, si ripeterà, come quell’8 settembre del 1951 (allora si partì - in verità - a mezzogiorno).

Sarà una giornata ricca di tante sfide: si inizierà puntando a nord con la prova regina, da Riva-Torbole (più o meno al largo di Capo Tempesta), all’isola del Trimelone, al basso lago con il passaggio di Desenzano. All’arrivo, la novità di un vero red carpet, da Bogliaco a Gargnano, davanti al porticciolo della prima volta.

Regata con special guest, vista la prova per le macchine volanti, la «People» e la «Per due»; spazio quindi agli amanti della velocità pura, i diportisti e agli equipaggi di due persone. Percorsi ad hoc, con una vera prova sprint per gli aliscafi a vela. Verso le 9 punteranno su Torri del Benaco per poi ritrovarsi a navigare da Malcesine a Brenzone, le due isole dell’Olivo e del Trimelone, fino al traguardo di Bogliaco.

I singolisti del Moth si dicono certi della vittoria. A guidarli sarà Carlo de Paoli, già vice campione d’Europa e campione d’Italia. La sfida al triplo Persico 69F è aperta. Per ora siamo alle ipotesi e alle battute. Lo spettacolo sarà comunque avvincente, come lo è stato nei mesi di luglio ed agosto con il 69F a mandare in scena la Revolution Cup e la Gara internazionale per gli Under 25.

Sabato, nelle acque dei villaggi a lago del comune di Gargnano, ci sarà traffico, ovviamente di vele, con l’aggiunta del passaggio a metà gara della grande flotta. Tante tribune, la diretta raccontata sul sito di Kwindoo. Il gruppo classico vivrà su tutta una serie di gare nella gara. Quella tra i multiscafi e le classi libera, le Open varie, le Hight Tech, la miscellanea dell’Orc, i Monotipi come Asso 99, Dolphin, Ufetti, lo svizzero Gonet, il monofoil che sceglierà la prova lunga, i Quant 30 che bene hanno fatto al Gorla, il ritrovato Pata-Lb 10 che sostituita la pinna sarà della partita grazie alla passione infinita del suo skipper Pietro Bovolato. Al traguardo premiazione volante per i vincitori, poi al Club di Gargnano la foto di rito con i trofei.

Il traguardo del Trofeo Conte Bettoni sarà riservato sia al primo Catamarano, sia al primo monocarena. In verità ci piacerebbe assistere nuovamente alla lotta rivista al Gorla, come nella Cento 2017, quando Giulia Conti cercò di domare, rimanendo in testa per trequarti del giro lacustre, con l’argentato Clandesteam. Vedremo. Del resto la Centomiglia è un sogno. Come l’Olimpiade che quest’anno ci offre l’occasione di tanti ricordi, che da sempre ha avuto barche e skipper in comune con il Giro del Garda.

Un qualcosa di molto diverso sul piano tecnico, non uguale nella passione, nel Dna agonistico. Lo racconta la storia. Nel 1950 i club del lago si riunirono per la prima volta. Riva, Malcesine, i Sodalizi dei piccoli laghi trentini, proposero tutti delle regate con derive olimpiche. I giovani gargnanesi pensarono a qualcosa di diverso: «Noi alla fine dell’estate organizzeremo una regata su tutto quanto il lago, un passaggio in ogni paese».

Al ritorno a casa ci furono molti dubbi: «Chi controllerà tutti i passaggi?». Si mediò. La prima edizione andò a sud, prima boa posta al Casinò di Gardone Riviera, poi Sirmione, Torri e Malcesine. La gara divenne realtà. Fu una vera Olimpiade - diciamo da sempre - almeno nello spirito dei partecipanti. Il resto? Un libro che domani racconterà il settantesimo capitolo.

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