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Cellino: «Non meritavamo di perdere. Curva da serie A»

Positivo anche mister Pulga: «Mi prendo l’ottima prestazione dei ragazzi, abbiamo subìto due tiri è preso due gol. Ma sono contento»
Per Cellino quello di oggi è stato un tifo da serie A - Foto Reporter Zanardelli © www.giornaledibrescia.it
Per Cellino quello di oggi è stato un tifo da serie A - Foto Reporter Zanardelli © www.giornaledibrescia.it
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Disappunto e rammarico, ma non rabbia e tensione. Questa l’atmosfera in casa Brescia dopo la doccia gelata col Frosinone. C’è addirittura un sorriso sul viso del presidente Massimo Cellino che esordisce con un «Non meritavamo di perdere», che si lamenta per i 6’ di recupero concessi da Marinelli: «A me Tivoli (il luogo di provenienza del fischietto di giornata, ndr) non è mai piaciuta» e che chiude così il breve passaggio in sala stampa: «Se resto fiducioso? Alla grande. E vedrete che l’anno prossimo con questa squadra voliamo».

Non manca da ultimo un apprezzamento per il tifo dei supporter biancazzurri: «Sono rimasto colpito dall’incitamento del pubblico, c’è una curva da serie A e prometto che cercheremo di essere alla sua altezza il più breve tempo possibile».

Cellino oggi al Rigamonti durante Brescia-Frosinone - Foto Reporter Zanardelli © www.giornaledibrescia.it
Cellino oggi al Rigamonti durante Brescia-Frosinone - Foto Reporter Zanardelli © www.giornaledibrescia.it

Prima nella zona mista del Rigamonti per mister Ivo Pulga: «Mi prendo l’ottima prestazione dei ragazzi, abbiamo subìto due tiri è preso due gol…Ma sono contento di come ci siamo espressi e anche della situazione di classifica: siamo ancora a +5 sui play out. Certo, è un gran peccato perchè addirittura sarebbe stato stretto il pari e se non fossi stato obbligato nei cambi avrei messo Okwonkwo per vincerla».

Pulga punta anche sull’arbitro: «Anche 5’ di recupero sarebbero stati larghi, figuriamoci 6… Ma a parte questo nel 2-1 c’era un fallo netto su Meccariello. A fine gara gliel’ho detto, lui mi ha detto che non c’era nessun fallo. Sarà smentito dalle immagini, ma tanto nulla cambia».

 

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