Sergio Ramorino bomber senza tempo: in gol a quasi 53 anni

L’attaccante del Real Rovato di Seconda categoria, diretto dal fratello Giorgio, segna su rigore al Foggia: «Sono a 278, voglio i 300»
Sergio Ramorino (Real Rovato), qui con gli Ingegneri - © www.giornaledibrescia.it
Sergio Ramorino (Real Rovato), qui con gli Ingegneri - © www.giornaledibrescia.it
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«Avevo messo nel mirino Keegan Bandera e sono riuscito a superarlo. Adesso me la gioco con Saleri. Lui ha segnato a 52 anni, io a 52 e 10 mesi, ma per essere sicuro voglio segnare anche a 53 anni, così sarò di certo il bomber bresciano più longevo». Le idee chiare, Sergio Ramorino, classe 1969, le ha sempre avute. Nella vita così come davanti alla porta. Numeri. E domenica col Real Rovato è tornato a segnare per il suo 278esimo gol in carriera.

«Arrivare a 300? Perché no? Io fisicamente sto bene, penso di andare avanti ancora un po’, di sicuro non vedo la conclusione della carriera». Quasi sempre in doppia cifra, Sergio vive quest’anno una situazione particolare. «Per la prima volta mi allena mio fratello Giorgio. Lui è nato per insegnare e infatti ha fatto carriera nel mondo dell’università. Ha quattro anni meno di me, abbiamo giocato insieme al Borgo San Giacomo in Eccellenza, poi a Cellatica e Urago Mella.

E già in campo si notava la sua capacità di guidare la squadra. Per questo in estate l’ho suggerito al presidente Massimo Cocchetti. Non per sponsorizzare un famigliare, ma perché Giorgio è davvero bravo. E poi oggi (ieri, ndr) ha compiuto 49 anni: ci siamo fatti un bel regalo».

Rapporti

Come è essere gestiti da un fratello in panchina? «Beh, in allenamento mi ammazza - sorride - ma sta imparando anche a gestirmi. Per ora gioco spezzoni e cerco di essere decisivo. Eppure, dato che quando non gioco mi arrabbio, magari proverò a convincerlo qualche volta a darmi una maglia da titolare: ma sempre col sudore, non voglio nessun regalo, ci mancherebbe».  

Dove vuole arrivare il Real Rovato? «Uso il solito ossimoro: teniamo i piedi per terra per volare alto. Direi che quest’anno c’è tutto per arrivare in fondo». Quando contattiamo Sergio, si trova nelle Marche per alcune pratiche assicurative dopo l’alluvione. Come si gestiscono, a 53 anni, sport e lavoro? «Prima il calcio trainava il lavoro. Adesso è il contrario. Mi spiego meglio: fare bene il mio lavoro, mi dà la forza per allenarmi bene. Ora sono nelle Marche, ma tornerò a Rovato per gli allenamenti già oggi e domani di nuovo in Centro Italia. Dove è accaduto purtroppo un disastro».

E per non perdere il vizio (o il tono muscolare) Ramorino è pure capitano della squadra degli Ingegneri di Brescia. «È un torneo nazionale estivo, gioco sia nell’over 50 che nell’over 40: quest’anno abbiamo portato a casa un secondo e un terzo posto. Ma si può sempre fare meglio». Un mantra, per Ramorino, lungo tutto una carriera.

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