Eccellenza, Bosio con il Ciliverghe entra nel club dei 100 gol

La punta in cifra tonda: «Obiettivo centrato». E alle 15 c’è l’ anticipo col Castegnato secondo
Davide Bosio (Ciliverghe) è diventato un «centenario» - © www.giornaledibrescia.it
Davide Bosio (Ciliverghe) è diventato un «centenario» - © www.giornaledibrescia.it
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Il Darfo Boario nel mirino? No, piuttosto nel destino: mercoledì sera Davide Bosio, attaccante classe 1992 del Ciliverghe, è salito a quota 100 gol in carriera grazie alla doppietta nel 5-2 rifilato ai camuni.

«E sempre al Darfo avevo segnato quello che reputo il gol più pesante della mia carriera - racconta -. Era il play out di ritorno in D con la maglia del Carpenedolo: segnai al 93’ l’1-1, che ci regalò la salvezza e, anche se mi ruppi il naso in un contrasto proprio sul gol, fu un’emozione. L’anno dopo segnai un’altra rete salvezza, in un altro play out, con la maglia del Montichiari che aveva rilevato quel Carpenedolo».

A inizio campionato Bosio aveva messo in conto di poter arrivare in tripla cifra?

«Partivo da 84 gol realizzati in serie D. E ci speravo. In genere ad ogni stagione si mettono di fianco gli obiettivi personali a quelli di squadra, dunque il numero di reti se ragioni da attaccante. Stavolta avevo anche un obiettivo di carriera, per così dire. E dato che volevo arrivare a 15-20 gol complessivi, sono sulla buona strada: 11 in campionato e 5 in Coppa, ma non voglio che sia finita».

Intanto in campionato è giunta l’aritmetica salvezza ma oggi, nell’anticipo del girone C di Eccellenza in casa alle ore 15 con l’Atletico Castegnato, il Ciliverghe non vuole fare regali.

«Certo, noi mercoledì abbiamo la semifinale di ritorno col Salsomaggiore e non possiamo sbagliare dopo avere perso 3-0 in trasferta. Ma non vogliamo lasciare nulla di intentato, nemmeno in campionato: anche se l’obiettivo minimo della salvezza è stato incamerato, fare bene ci allenerebbe anche per la Coppa. Avere segnato 5 gol al Darfo, ad esempio, può regalare pensieri positivi, perché mercoledì serviranno tanti gol per sperare. Proveremo a ripeterci».

C’è il rischio di sottovalutare l’impegno odierno?

«No, perché sarà una preparazione anche mentale alla sfida col Salso. Alla rimonta ci crediamo davvero: sul nostro campo ci trasformiamo, anche per caratteristiche tecniche e crediamo che il Salsomaggiore possa subire il sintetico, dato che è una squadra molto forte fisicamente che, dal canto suo, ha sfruttato al meglio il proprio manto erboso. Servirà la gara perfetta, ma ci proviamo».

Guardando indietro: come mai non hai sfoggiato nessuna maglia dopo il 100° gol al Darfo?

«Perché non mi aspettavo la doppietta. Perché era una gara delicata. O forse perché il gol più bello è sempre il prossimo».

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