Desenzano e Breno, verso il derby con la miglior partenza di sempre

Si avvicina il derby che vede i Gardesani primi a quota 10 punti. I camuni sono a meno tre, con 7 punti all’attivo: nel 2022/’23 ci vollero tre mesi per farli
In casa Desenzano
Partenza coi fiochi (ed immacolata) per il Desenzano nel campionato di serie D. Come non accadeva dal 31 ottobre 2021, comanda (a pari merito con la Varesina) il girone B con 10 punti. Un dato storico, questo, visto che nelle prime quattro gare la squadra non aveva mai tenuto l’imbattibilità.
Storia
Lasciando da parte il periodo di quel che fu la Calvina (2019/20 e 2020/21), ecco i 5 punti per il Desenzano Calvina nel 2021/’22 e i 9 dell’annata successiva, cui seguirono i 7 punti nel 2022/’23 e nel 2023/’24.
«Bene così – dice il presidente Roberto Marai dopo il 4-1 sull’Arconatese –: siamo consapevoli di dover lottare, mi auguro che l’avvio finalmente senza patemi non ci costringa a rincorrere poi come ormai era tradizione. Conditi da sole 2 reti subite, i recenti risultati positivi sono frutto di un’aria diversa che si respira rispetto al passato: bravo il tecnico Gaburro e il suo staff a cementare in breve un gruppo forte, costruito quasi da zero insieme al diesse Laurino».
Sogno
Con il salto in C nel mirino, in una rosa di valore spicca ancora bomber Paloschi, già a quota 3 gol con la fascia di capitano: «Eravamo vicini a perderlo in estate, l’ho convinto personalmente a restare – svela il patron –: può aiutarci ad approdare nel professionismo». In tal senso, s’infittiscono i contatti con l’Amministrazione comunale gardesana: «Con l’eventuale salto di categoria, vedo buone possibilità per attrezzare il “Tre Stelle” per la serie C», insiste il numero uno biancazzurro.

Intanto, in attesa del derby interno col Breno, si gode il momento: «Sono fiero che la piazza, grazie ai miei collaboratori guidati dal diggì Tosoni, sia sinonimo di serietà e organizzazione. L’anno scorso abbiamo sprecato una grande occasione, ma nutro fiducia nel progetto. Manca solo una tifoseria organizzata e un inno ad unire l’ambiente».
A Breno
Il motore diesel per antonomasia è stato convertito a benzina? Il dubbio è lecito, perché – parlano i numeri – mai il Breno era partito così forte nei suoi sei campionati consecutivi in D. Sette punti su 12, quinto posto e soprattutto un bottino centrato in un cammino che, nel primo mese e mezzo proponeva (e proporrà) praticamente tutte le big del torneo.
Tabelle
«Sapevamo che era pressoché obbligatorio vincere col Fanfulla, squadra che dovrebbe lottare per salvarsi – rivela il dg Andrea Foresta – per avere un cuscinetto in vista di un ciclo di fuoco: abbiamo perso immeritatamente a San Giuliano, centrato un bel pareggio con la Varesina e vinto col Chievo. E adesso abbiamo Desenzano, Sant’Angelo, Pro Sesto e Ospitaletto. Non ci aspettavamo di partire così bene, ma non facciamo paralleli: si è solo lavorato bene».

Un paragone però lo facciamo noi: nel 2022/’23 il Breno non aveva ancora 7 punti al 26 novembre e poi chiuse l’andata a 12. «In generale – precisa Foresta – veniamo da due campionati in cui siamo partiti piano e abbiamo rimontato nel ritorno. Ma ogni stagione è a sé ed è difficile fare raffronti. Quest’anno la differenza sta anche nella rosa più lunga. Abbiamo cambiato diversi giocatori nella settimana da tre partite e la qualità del calcio prodotto non ne ha risentito. Significa che tutti sono sul pezzo. E di questo investimento che ha offerto maggiori alternative dobbiamo dire grazie al presidente e alla società, lo staff tecnico ha saputo coinvolgere tutti».
Sul Garda
Adesso si va a Desenzano. Con che spirito? «Da battaglia, non deve mai mancare. Al contempo spero ci sia una positiva leggerezza. Non credo di fare pretattica se dico che il Desenzano è la grande favorita del girone e dunque del derby. Però noi ci teniamo a fare bene e su quel campo abbiamo spesso disputato buone prove, ma senza mai vincere...».
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