Dall'oblio al trionfo: Viotti vola a Sant'Angelo Lodigiano

Il portiere: «Promosso in D in una piazza calorosa, sono contentissimo»
Il portiere Sergio Viotti - © www.giornaledibrescia.it
Il portiere Sergio Viotti - © www.giornaledibrescia.it
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«Vincere un campionato è sempre bello, ma riuscirci dopo un periodo difficile lo rende magnifico»: così Sergio Viotti celebra il primato lontano da casa, con il Sant’Angelo Lodigiano, nel girone B di Eccellenza. Con la leadership certificata domenica nell’ultimo turno (+3 sull’Offanenghese), il portiere classe ’90 - bresciano doc del Villaggio Badia ed ex rondinella - ritorna quindi sul campo in serie D, dopo averla salutata a marzo 2020, quando venne dato lo stop alle competizioni per la pandemia.

Da allora, per motivi vari, si era preso una «pausa forzata», senza mai comunque abbandonare la passione per il calcio e per il suo ruolo tra i pali. Accettata l’offerta del Sant’Angelo, è diventato la saracinesca del club rossonero, trascinato anche dalle parate dell’ex professionista (200 le presenze tra serie B e C con le maglie di Brescia, Triestina, Grosseto, Juve Stabia, Cremonese, Monza, Martina Franca e Giana Erminio).  

«In verità mi aveva cercato anche la Bedizzolese - svela Viotti -: dopo aver parlato con il direttore sportivo, nessuno si era più fatto vivo. Chiesi spiegazioni al presidente Vindico, ma era all’oscuro della trattativa. Allora ho cambiato strada e scelto il Sant’Angelo». E la decisione s’è rivelata felice, visto che ha messo in mostra le proprie abilità nonostante la lunga inattività: in 20 match ha collezionato 17 successi, 2 pareggi e un solo ko, chiudendo ben 12 gare senza subire gol.

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«A 32 anni non sono ancora vecchio per appendere i guanti», commenta l’estremo difensore, replicando con simpatia a chi lo considerava finito. «Sono contentissimo: ho trovato una piazza molto calorosa e in cui mi sono trovato molto bene. Dedico la promozione alla mia compagna Melissa, agli amici Marco Martina Rini, Giacomo Violini, Rinaldo Rizzi e Marco Guana, nonché a chi mi è stato vicino nel recente passato turbolento, festeggio un traguardo che mi auguro non sia l’ultimo in carriera», continua allora il numero uno, lasciando poi una porta aperta per un ritorno in provincia. «Non escludo di andare domani in una squadra bresciana. Chissà».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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