Ciliverghe, è il giorno: c’è una Coppa per sognare la serie D

È giunta l’ora. E non vedevamo l’ora. Giochi di parole (e di proverbi) a parte, Ciliverghe-Mapello è davvero la partita capace di catalizzare l’attenzione di tutta la Lombardia sullo stadio Saleri di Lumezzane.
Perché è la finale regionale della Coppa Italia di categoria e dunque qualifica una delle due lombarde giunte sin qui alla fase nazionale, e perché l’Eccellenza riparte dopo tanto.
Non gioca dal 22 dicembre il Ciliverghe, non lo fa addirittura dall’8 dicembre il Mapello, fermato dal Covid altrui. «Non sarà né un vantaggio né uno svantaggio - spiega Sergio Volpi, tecnico dei gialloblù bresciani - perché siamo tutti sulla stessa barca. Quando la pausa è così prolungata non si può pensare che una squadra possa avere subito il ritmo partita ideale. La condizione fisica non al 100% sarà compensata dal grande entusiasmo». E dalla tensione. Partita bruttina, come spesso capita in finale? «Mi auguro di no. Per il pubblico e anche per noi, perché altrimenti la nostra qualità faticherebbe ad emergere. Certo non mi aspetto un inizio ai mille all’ora. Servirà studiarsi, riprendere confidenza col campo e farlo in una finale non sarà uno scherzo. Ma mi piacerebbe una squadra capace di giocare con una certa scioltezza».
Il Mapello allenato dall’ex Joelson (giocatore al Ciliverghe in D nel 2018/19) sarà senza due pedine di peso: fuori per squalifica sia il portiere Acerbis, con un passato tra i Pro (esordio in A al Livorno nel 2006), che il difensore centrale Capelli. «Ma non troveremo una formazione sprovveduta: una squadra che segna 41 gol in 15 gare in Eccellenza ha valori a livello offensivo e di gioco. Concederanno qualcosa? Mi auguro di sì, ma dovremo essere noi bravi a costruire. E naturalmente a sfruttare. Non aspettiamoci venti palle gol. Si deciderà quasi certamente sugli episodi: dovremo girarli a nostro favore».
Al Saleri è tutto pronto. Volpi coi suoi fedelissimi e in un duello di 4-3-3 allo specchio cerca l’ultimo passo in una trofeo al quale s’è aggrappato anche quando in campionato non tutto girava. Serve «solo» vincere, anche al 120’ o ai rigori. Per sfidare poi tutta l’Italia.
@Sport
Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
