Arbitro donna chiusa nello stadio: arrivano le scuse del Darfo Boario

La società dilettantistica ha pubblicato sul proprio profilo Facebook un messaggio di scuse, in cui dice anche di prendere provvedimenti
Pallone in campo nello stadio vuoto (simbolica)
Pallone in campo nello stadio vuoto (simbolica)
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«Quanto accaduto è assolutamente ingiustificabile e già al termine della partita la società aveva preso i dovuti provvedimenti disciplinari nei confronti di chi si è reso protagonista della rissa». Così ha commentato l'U.S. Darfo Boario sul proprio profilo Facebook quanto avvenuto nella partita del 4 febbraio tra Darfo e Carpenedolo, valida per il Campionato regionale juniores Under 19 A. Dimostrando grande trasparenza, il club esordisce senza concedersi sconti: «La società non intende cercare alibi, giustificazioni e nemmeno fare precisazioni che alimenterebbero solamente inutili polemiche».

«Le scuse più sentite vanno alla direttrice di gara, augurandoci di rivederla ad arbitrare al Comunale di Darfo al più presto, come hanno già fatto molte sue colleghe nei mesi scorsi» ha dichiarato la società che aveva abbandonato e chiuso all'interno dell'impianto il giovane fischietto della sezione di Lovere. «Scuse che vanno anche agli avversari e al pubblico che, purtroppo, sono diventati parte attiva di questa rissa vergognosa», ha chiuso il messaggio di scuse la squadra della bassa Valcamonica.

I provvedimenti

Oltre ai provvedimenti disciplinari presi dalla società nei confronti dei responsabili e alla perdita della partita a tavolino, il giudice sportivo ha inoltre allontanato dai campi per un mese il dirigente riconosciuto come responsabile della rissa e inflitto un'ammenda totale di 300 euro per l'accaduto.

Il Darfo Boario fa inoltre sapere che «posizionerà una rete di recinzione tra la tribuna e il terreno di gioco per evitare assurde invasioni di campo: non era stato fatto perché, fino a sabato scorso, avevamo giocato tutte le gare del settore giovanile senza che mai alcun problema».

La società, che si dice scoraggiata dopo l'episodio accaduto, informa che è sempre più difficile oggi fare calcio, ma che l'obiettivo resta sempre quello di promuovere valori di correttezza e sportività, investendo sull'educazione delle persone piuttosto che sulle capacità tecniche dei calciatori.

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