Sport

Brescia: per Torregrossa ecco i complimenti dal Sultanato

L'attaccante che ha asfaltato il Livorno con una doppietta ha cambiato esultanza. Ed ecco cosa è successo
Ernesto Torregrossa esulta contro il Livorno - Foto © www.giornaledibrescia.it
Ernesto Torregrossa esulta contro il Livorno - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

Caltanissetta-Verona-Brescia. Da percorrere in aeroplano. Anzi, in aeroplanino. Su questo tracciato immaginario viaggia il post Brescia-Livorno, 2-0, maturato domenica al Rigamonti. Anzi, il Brescialivornodueazero. Lo scriviamo d’un fiato come una formula magica che restituisce al popolo della Leonessa un po’ di gioia dopo le bastoste, molto pesanti, che nel corso degli ultimi anni i labronici hanno inferto alle rondinelle.

Il protagonista della «tratta» da Sud a Nord è Ernesto Torregrossa, centravanti del Brescia, ventiseienne siciliano di San Cataldo, Caltanissetta. Con la doppietta agli amaranto Ernesto ha raggiunto quota 5 reti in campionato. 

Sui social, nelle ore successive all’ottima prestazione di «Big Tower», ha preso corpo un affascinante parallelismo, che farà sorridere gli amanti del calcio Anni Novanta.

È successo che Fabrizio Cammarata - ex calciatore, nato a Caltanissetta nel 1975 - ha ringraziato il conterraneo Torregrossa. Per cosa? Per l’esultanza (tributo?) in cui Ernesto si è esibito dopo il colpo di testa su assist di Tonali ch’è valso il momentaneo 1-0 sul Livorno. Il numero 11 delle rondinelle, infatti, ha cambiato modo di celebrare un gol. Ed è passato dalla posa statuaria alla bandierina - una citazione del grande Gabriel Omar Batistuta - al gesto dell’aeroplanino. Per il quale è passato alla storia Vincenzo Montella, ma che è stato pure simbolo della gioia di Cammarata.

Già, Fabrizio Cammarata. Che in comune con Ernesto non ha solo la provenienza, ma anche l’esperienza al Verona. Se «Torre» non ha avuto modo di lasciare il segno in maglia gialloblù, Cammarata è stato uno degli uomini simbolo dell’Hellas nei Novanta: diciotto gol tra il 1994 ed il 1996, ventiquattro tra il 1998 ed il 2000. Gli scaligeri ricordano ancora con piacere la coppia che il siciliano formava con Stefano Ghirardello, altro buon attaccante. 

Ieri Cammarata ha detto la sua su Facebook. «Dopo diciotto anni vedere un altro nisseno (abitante di Caltanissetta, ndr) esultare con il gesto dell’aeroplanino è stato emozionante. Da FC11 siamo passati a ET 11, da Cammagol a Torregol! Sono certo che come me arriverai, molto presto, in Serie A». Seguono complimenti. Ora: nessun tifoso del Brescia si sentirebbe troppo lusingato da incoraggiamenti idealmente provenienti dalla sponda Est del Garda. Resta però il fatto che la piccola investitura di Cammagol sia curiosa. Ed, a suo modo, molto ben augurante.

A proposito di curiosità: oggi Cammarata è allenatore della Muscat FC Academy, squadra della capitale del Sultanato dell'Oman. Nella medesima città è protagonista, in un campo diverso, un celebre bresciano. È il direttore d’orchestra Umberto Fanni, che da qualche tempo è direttore generale della locale Royal Opera House

Ernesto Torregrossa - Foto Reporter Checchi © www.giornaledibrescia.it
Ernesto Torregrossa - Foto Reporter Checchi © www.giornaledibrescia.it

Per «Torre» sono ore di gioia. Un po’ di dati. Il siciliano ha disputato 211 partite tra i professionisti, 119 delle quali in serie B. Ha messo a segno 54 gol (uno ogni 247 minuti) ed ha confezionato 17 assist. Quella realizzata al Livorno è l’ottava doppietta in carriera. La prima risale al 2012, quando vestiva la maglia del Monza (nel 3-1 in trasferta contro la Tritium). Con la maglia del Lumezzane, Ernesto ha segnato due gol a partita nei match contro Carrarese (in casa) e Venezia (in trasferta). Con la V bianca sul petto «Big Tower» è alla quarta doppietta (sempre al Rigamonti, con Cesena, Avellino, Parma e, appunto, Livorno). 

Ricordiamo molto volentieri il periodo al Lumezzane di Ernesto. Che, chiaramente, ha la nostra provincia nel destino. Se dovessimo trovare una metafora per ciò che ha rappresentato la Valgobbia per «Torre», useremmo l’immagine di una pista di decollo (areoplanino, ricordate?). Era il 2013, il Verona deteneva il suo cartellino, ma il club veneto era tutto fuorché interessato a sfruttarlo. Lo prestava in giro a destra ed a manca. Dal Como passò al Lume, in LegaPro 1. Boom: 14 gol. Chi all’epoca bazzicava gli ambienti di quella categoria aveva gli occhi a cuore per questo giovane attaccante, che infilava una magia dietro l’altra (e festeggiava ogni gol mandando teneri baci alla fidanzata, seduta in tribuna). Da lì in poi è stata serie B. A Crotone ed a Trapani. Poi, il Brescia.

Chi tifa per la Leonessa non accetterà di buon grado paragoni con la prolificità di Cammarata e Ghirardello. E preferirà tenersi stretti cento e più volte Ernesto Torregrossa ed Alfredo Donnarumma. Fin qui, quindici gol in due (5 e 10, Alfredo è capocannoniere del torneo). Non siamo nemmeno a metà campionato, ma se i due dovessero chiudere tenendo questo ritmo (10+20=30?), a fine anno ne vedremo delle belle. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia