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Brescia, deliberato l'aumento di capitale

Prelazione per la famiglia Corioni, poi ingresso di nuovi soci. Pasini: «Ripartenza da zero»
Brescia Calcio, Pasini raggela tutti: unica via ripartire da zero dopo il fallimento
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Doveva essere deliberato l’aumento del capitale sociale, sceso nelle ultime settimane da dieci milioni a 160mila euro. E così è stato, come ha annunciato Luigi ragazzoni al termine del pomeriggio passato nello studio del notaio Luigi Grasso Biondi. Ieri l’assemblea dei soci del Brescia Calcio ha stabilito una ricapitalizzazione fino a dieci milioni di euro. Entro due mesi.

I primi 15 giorni, come per legge, sono dedicati all’attuale socio di maggioranza. La famiglia Corioni, attraverso le diverse società presenti nella galassia Brescia calcio, ha un diritto di prelazione, dopodiché ci sono 45 giorni di tempo per chi vuole sottoscrivere l’aumento di capitale». Da metà gennaio spazio a nuovi investitori.

L’aumento del capitale sociale a queste condizioni garantirebbe una tutela per chi dovesse decidere di investire nel club di calcio della città. «La famiglia Corioni – ha spiegato Ragazzoni - perderebbe la maggioranza e resterebbe con quote di minoranza (poco più dell’1%,) pari agli attuali 160mila euro di capitale sociale versato».

E anche se molti tifosi bresciano sognato un presidente come Giuseppe Pasini, è stato lo stesso patron della FeralpiSalò a chiudere la porta. Pasini è convinto che la situazione del club di via Bazoli sia così scappata di mano, così compromessa, così irrecuperabile che: «La via che vedo, opinione personalissima, è quella di una ripartenza da zero, con un progetto di tre-quattro anni. Lo so che parlare di fallimento è una mezza tragedia, ma da lì si potrebbe ripartire in un certo modo».

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