«Brescia, ci si può rialzare dalle batoste: noi andammo in A»

«Dimenticare subito e ripartire. Quando dimenticare non vuol dire far finta che non sia successo nulla, ma analizzare e girare pagina». Perchè così fece quel Brescia nel 2010. Il gol del pari della Spal in pieno recupero che ha mortificato le rondinelle, almeno nella delusione (allora fu sentenza senza appello essendo l’ultima giornata, stavolta mancano ancora due partite) ha ricordato quel 2-1 di Padova di 12 anni fa che costrinse Possanzini e compagni, primi a 90’ dalla fine, a giocarsi i play off che poi portarono però i biancoblù di Iachini in serie A.
Dove trovarono la forza di reagire? Può il Brescia attuale emulare lo spirito di quella squadra? L’abbiamo chiesto a 3 protagonisti di quella stagione come capitan Davide Possanzini, Francesco «Ciccio» Bega e Davide Baiocco.
Davide Possanzini
«La delusione fu grossa: da alzare la coppa come primi assoluti e in serie A, ci siamo trovati in 90’ fuori dalle due promosse direttamente. Ma non c’era tempo per piangerci addosso. Personalmente, la carica me la diedero soprattutto i tifosi che, a fine partita, ci rifiutarono sotto la curva non volendo le magliette e togliendoci il saluto; lo presi come un motivo d’orgoglio, anche se sapevo che, come sempre, avevamo dato tutto. Ricordo il viaggio di ritorno dove non volava una mosca e tutti si chiedevano dove avremmo trovato la forza per riprenderci quella serie A. Ci furono alcuni episodi in quei due giorni prima di Cittadella all’interno dello spogliatoio che fecero in modo che ci presentassimo in campo carichi e determinati. Oggi ci sono similitudini, ma non è la stessa cosa perchè il Brescia attuale è in rincorsa e non ha ancora perso nulla con 180’. Bisogna giocarsela fino alla fine e questo deve dare tutta la forza che serve per reagire. Senza considerare che la posizione d’arrivo conta molto per affrontare al meglio i play off. Allora, Iachini ci motivò toccando le corde giuste, ma conoscendo mister Corini sono sicuro che darà ai ragazzi tutte le motivazioni per ripartire forte».
Francesco Bega
«Siamo usciti da quella grande delusione perchè eravamo una squadra forte che si era meritata di trovarsi là in alto. E siccome di partite in B quest'anno ne ho viste parecchie e di squadre forti come il Brescia non ne ho viste molte, credo che abbia tutte le possibilità per riprendersi quello che gli spetta. Quando vedi sfumare all’ultimo l’obiettivo devi, come facemmo allora, trovare la forza per reagire subito e andartelo a riconquistare con la consapevolezza e la forza del gruppo, che in questi casi è fondamentale. E io credo che il Brescia questa qualità ce l’abbia. Chi ha giocato più partite deve trasmettere la sua esperienza e il suo vissuto in situazioni analoghe. Il tecnico? Chiaro che è indispensabile anche ìl suo apporto, così come quello di tutti, dai magazzinieri ai tifosi, perchè si perde e si vince sempre tutti insieme.Visto che comunque c'è ancora una possibilità, va giocata al 200%. Poi è chiaro che negli eventuali play off, gli episodi possono fare la differenza; ma il Brescia ha qualcosa in più delle squadre che andranno a giocarseli».
Davide Baiocco
«Il ricordo di quel giorno è ancora forte. Però credo che non sia questione di giorni per ritrovare la forza, ma quello che hai costruito durante l’anno. Allora fu così. I filosofi dicono che la differenza nella vita la fa come reagisci a quello che ti succede e bisogna sempre essere preparati alle cose belle come a quelle brutte. L’allenatore ha un ruolo importante in questi casi con l’esempio, con la serenità che riesce a trasmetterti. Il Brescia deve far tesoro delle cose brutte capitate per migliorarsi. Il passato non deve condizionare il presente altrimenti danneggia il futuro. Lasciamo le arrabbiature e l’emotività ai tifosi come è giusto, ma gli addetti ai lavori devono saper voltare pagina».
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