Basket

Trapani, Pistoia e Fortitudo: le battaglie della Germani in finale

La promozione in Legadue, le lacrime amare al PalaCarrara e lo storico ritorno di Brescia nel massimo campionato, 28 anni dopo
David Moss contro la Fortitudo Bologna, gara-5 fu decisiva per la promozione in A - Foto New Reporter Checchi © www.giornaledibrescia.it
David Moss contro la Fortitudo Bologna, gara-5 fu decisiva per la promozione in A - Foto New Reporter Checchi © www.giornaledibrescia.it
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Quella scudetto che comincerà giovedì 12 giugno è la prima finale in serie A della storia di Brescia, ma la formazione biancoblù – dalla sua rinascita nel 2009 – di finali ne ha già disputate ben tre: una di serie A Dilettanti nel 2011, una di Legadue nel 2013 e una di serie A2 nel 2016.

La scalata

Il successo in finale promozione di serie A Dilettanti rappresenta a tutti gli effetti il primo, fondamentale gradino della scalata bresciana. La Leonessa, dopo un primo tentativo a 13 anni d’assenza da ogni tipo di palcoscenico, decise di alzare l’asticella nella stagione 2010-2011. Vennero inseriti giocatori del livello di Farioli, Stojkov, Ghersetti, Gergati e anche del cobra di Tirana Franko Bushati, diventato poi una leggenda biancoblù. Il mercato proiettò Brescia fin da subito nel novero delle favorite per la promozione.

Bushati era al PalaLeonessa per assistere a gara-3 contro Trapani - Foto New Reporter Checchi © www.giornaledibrescia.it
Bushati era al PalaLeonessa per assistere a gara-3 contro Trapani - Foto New Reporter Checchi © www.giornaledibrescia.it

La spinta decisiva arrivò a metà stagione con il cambio in panchina. Esonerato Furlani, ecco Dell’Agnello. Venne anche aggiunto l’argento olimpico ad Atene 2004 Rodolfo Rombaldoni. Brescia chiuse seconda in stagione regolare, liquidò subito Piacenza in semifinale e nella prima finale per la promozione diretta superò 3-0 una Trapani nei guai dal punto di vista economico, che poi non si sarebbe iscritta al campionato successivo. I biancoblù vinsero entrambe le gare disputate in terra siciliana prima di alzare il titolo in un San Filippo per l’occasione pieno in ogni ordine di posto.

In Legadue

Salita al piano superiore la squadra del patron Bonetti ci mise solo due anni per giocarsi un’altra finale, stavolta di Legadue. La stagione 2012-2013 resta avvolta da un velo di leggenda per essere nata sotto i peggiori auspici ed aver fatto sognare davvero, per la prima volta, i tifosi bresciani.

In palleggio Juan Manuel Fernandez, alle sue spalle Brkic - Foto New Reporter Zanardelli © www.giornaledbrescia.it
In palleggio Juan Manuel Fernandez, alle sue spalle Brkic - Foto New Reporter Zanardelli © www.giornaledbrescia.it

La squadra era guidata in panchina da Alberto Martelossi. Ed era composta dal giovane playmaker in prestito da Milano Juan Fernandez, da un greco con un curriculum importante che voleva aggiungere l’Italia sul proprio personale mappamondo di carriera, Nikos Barlos, due americani pescati nel sommerso, Michael Jenkins e JR Giddens, un centro a gettone in attesa di una chiamata migliore, David Brkic, e un paio di giovani italiani come Eric Lombardi e Federico Loschi. La stagione fu travolgente al punto che nacque proprio in questa occasione l’onda blu del tifo bresciano.

Le due finali

Ai play off vennero spazzate via Forlì e Trento, prima di affrontare la grande favorita Pistoia nell’atto finale. La serie arrivò fino a gara 5 dopo le prime due vittorie dei biancorossi al PalaCarrara e quelle dei bresciani al San Filippo. Fu un fattore di grande incidenza la frattura alla mano riportata da Jenkins in gara-1. Nella bella la spuntò la formazione toscana 60-47, nel giorno del tentativo eroico dello stesso Jenkins di giocare comunque, nonostante la mano rotta.

Michael Jenkins - Foto New Reporter Checchi © www.giornaledibrescia.it
Michael Jenkins - Foto New Reporter Checchi © www.giornaledibrescia.it

Brescia tornò poi in finale di serie A2 nel 2016, con notevoli ambizioni, dopo aver chiuso la stagione regolare al secondo posto e aver aggiunto, a quattro giornate dal termine, un giocatore del livello di David Moss, che era rimasto senza squadra dopo i due anni a Milano. Il Basket Brescia Leonessa, allora targato Centrale del Latte, andò a gara-5 in tutte le serie, superando la Trapani di Renzi e Filloy agli ottavi, la Tortona di Spissu e Garri ai quarti, e la Scafati dei grandi ex Loschi e Rezzano in semifinale. Probabilmente è proprio la serie con i campani, vinta in gara-5 al PalaMangano, a rappresentare la vera finale, nonché il viatico decisivo per il ritorno in serie A.

Il ritorno storico

All’ultimo step Brescia trovò una Fortitudo stremata dopo aver eliminato senza fattore campo tutte le teste di serie e priva dell’americano Flowers, infortunatosi in semifinale. I biancoblù dominarono i primi due atti disputati al PalaGeorge di Montichiari. Cedettero all’effetto Fossa dei Leoni nelle due gare successive al PalaDozza e chiusero senza la minima possibilità di replica 83-59 in gara-5, alla cinquantunesima partita della stagione. Il 24 giugno 2016 è una data che resterà scolpita nella storia sportiva della nostra città. Il giorno in cui Brescia è tornata nel massimo campionato italiano a 28 anni di distanza dall’ultima partecipazione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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