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Sos Germani: spavento Cobbins e per Caupain infortunio serio

Mike e la notte al Civile, poi l’intervento alla retina. La lesione al gran pettorale del play richiede attenzione
Cobbins colpito sotto gli occhi dei tifosi - Foto © www.giornaledibrescia.it
Cobbins colpito sotto gli occhi dei tifosi - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Per Michael Cobbins si è trattato di trauma al volto con lesione della retina dell’occhio sinistro. Si è reso necessario un intervento chirurgico. Starà a riposo per una decina di giorni e salterà la trasferta di dopodomani, sabato, a Treviso. Troy Caupain ha invece subito un trauma alla spalla destra.

Gli accertamenti compiuti ieri hanno evidenziato una lesione di secondo grado alla giunzione tra il tendine e il muscolo gran pettorale. Il play americano ha già iniziato il proprio percorso di riabilitazione. «I tempi di rientro saranno valutati di giorno in giorno», si legge nella nota diramata dalla società. Ma, in casi come questi, la fretta è sempre cattiva consigliera. Preventivare almeno un mese di stop non è fantascienza.

La sconfitta dell’altra sera, in Eurocup, contro il Bourg, ha insomma avuto un’onda lunga sul piano medico. E per la Germani è «sos» a pochi giorni da una trasferta molto importante. La pausa (si tornerà in campo il 20 novembre con Tortona, poi il 23 la trasferta europea a Cluj) non cade in un cattivo momento. In attesa di capire lo sviluppo dei percorsi di rientro dei due giocatori, non sono del tutto (d’altronde, non lo sono mai) da escludersi eventuali valutazioni di mercato ad ampio raggio, anche alla luce del fatto che il club avrebbe margine per muoversi pure sul mercato Usa, in seguito all’equilibrato mercato estivo, impreziosito dall’«operazione Petrucelli italiano».

Fiato sospeso

L’infortunio di Cobbins ha destato preoccupazione, anche nell’immediato dopogara: il viaggio all’ospedale Civile, la notte ricoverato, e l’apprensione («I nostri pensieri sono per lui», ha affermato coach Alessandro Magro in conferenza stampa), dato che il giocatore aveva perso conoscenza e faticava a rispondere alle domande. Mike ha passato la notte in ospedale. Poi l’intervento chirurgico, poi il ritorno a casa, ieri mattina. L’infortunio di Cobbins può vagamente ricordare quello che, lo scorso dicembre, subì Nicola Akele - oggi compagno di squadra di Cobbo - quando vestiva la maglia proprio di Treviso, che dopodomani, sabato, affronterà da ex. L’ala grande aveva subito un colpo a Riga, contro il Vef, in Champions League. La gomitata gli aveva procurato una frattura e un parziale distacco della retina. Problema, quest’ultimo, che venne risolto con un intervento laser. La gara di Riga era il 14 dicembre. Il 27 dello stesso mese la Germani vinse al PalaVerde per 94-69. Nicola era naturalmente ancora out. Quella sera a Lancenigo potrebbe avere assonanze con la trasferta di dopodomani, dato che la Germani affrontò la Tvb in emergenza (out Petrucelli, Eboua e Parrillo).

Sabato c'è Treviso

Sabato non dovrebbe giocare nemmeno Laquintana. Il playmaker pugliese è out dal match con Scafati dello scorso 16 ottobre. La sua distrazione muscolare - arrivata dopo un analogo problema manifestatosi verso la fine della pre-season - è stata affrontata con l’intenzione di non correre rischi. Il suo rientro a pieno regime sarebbe previsto dopo la pausa, ma a Treviso l’esterno di Monopoli potrebbe fare il proprio rientro in panchina. A meno che - difficile - non si decida di porre rimedio all’assenza di Caupain «forzando» il rientro di Tommy. La rosa lunga, in questa prima fase di stagione, è stata tanto un vantaggio quanto un «problema». Da un lato, dal punto di vista teorico, è l’unico strumento pratico che consente di distribuire le energie in settimane che proseguono a colpi di impegni ogni tre-quattro giorni. Ed è fondamentale in caso di infortuni. Dall’altro, ruotare molti giocatori è molto più complicato dal punto di vista tecnico e psicologico.

I quintetti cambiano rapidamente, e gli atleti stessi possono faticare a trovare una dimensione in campo. In una fase di stagione delicata come questa, una rosa più «leggera» può essere, per paradosso, quasi più funzionale che un roster al completo. Ma non potrebbe essere di certo una soluzione duratura.

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