Play off, Germani: ecco l’opportunità di capitalizzare il controbreak

Il «fattore M», il «fattore T». «M» come Momo e Meech, i soprannomi - rispettivamente - di Maurice Ndour e Demetre Rivers, ossia i due grandissimi protagonisti della vittoria di giovedì sera, in gara-3 dei quarti di finale, contro Trieste, sul neutro del PalaVerde di Treviso. «T» come Treviso, Trieste e Trapani. Sì, perché la strada che porta alla semifinale, ossia all’incrocio con la siciliana Shark, è passata dalla città veneta e oggi fa tappa in quella giuliana, per gara-4. La Germani, con uno sforzo extra, potrebbe chiudere la serie già stasera. Andasse male, c’è un «piano B». «B» come Brescia, dato che l’eventuale gara-5 sarà dopodomani, lunedì, al PalaLeonessa.
La Pallacanestro Brescia è arrivata a Trieste già giovedì sera, sul tardi. Ieri si è svegliata nella città di Umberto Saba e Italo Svevo, dove si è poi allenata nel cuore di una giornata che definire climaticamente autunnale è un eufemismo (cielo plumbeo, vento freddo, il primo timido raggio di sole nel pomeriggio inoltrato). La luce, però, Della Valle e compagni l’avevano nel cuore, dopo l’impresa del PalaVerde: vittoria 80-70 grazie a un secondo tempo eccezionale, che ha fatto seguito a una prima frazione di pura sofferenza, nel corso della quale si era toccato anche un preoccupante -18.
Trieste-Germani, gara-4 dei quarti di finale play off, è in programma oggi, alle 20.45 al PalaTrieste. La Radiocronaca diretta è sulle frequenze di Radio Bresciasette. Sul sito gli aggiornamenti testuali.
Un mondo a parte
È proprio vero, i play off sono qualcosa di totalmente diverso. Questa serie, poi, sembra quasi scritta per Netflix. La Germani incontra Trieste dopo averla battuta due volte in campionato. Ma mai, nel corso della regular season, la squadra di Poeta aveva fronteggiato i biancorossi a ranghi completi.
All’andata mancavano Colbey Ross, Markel Brown e Denzel Valentine. Al ritorno, ancora, non c’era Ross, che pareva poter essere l’incognita e la minaccia di questa serie. Invece, dopo una gara-1 anonima, ha disputato una seconda partita a folate per poi restare in tribuna nella prima sfida «in casa» per i triestini (ne parliamo a parte). Questa serie è particolare perché è itinerante, a causa della squalifica del PalaTrieste per gara-3 che, l’altroieri, ha fatto sì che Brescia potesse giocare in un palazzetto caldo, ma non quanto lo sarà oggi quello di via Flavia. Poi ci sono tante altre peculiarità. Tra queste, il break e il controbreak negli ultimi due incroci. La prestazione balistica spaventosa dei giuliani lunedì scorso. L’improvviso calo (altro eufemismo) di rendimento di Chris Dowe, che era stato l’uomo chiave del girone di ritorno di Brescia. Infine, il «fattore M», determinate per il successo che ha portato Della Valle e compagni sul 2-1.
È ancora lunga, come ricorda coach Peppe Poeta. Potenzialmente, almeno. Perché con 40 minuti all’insegna dell’intensità difensiva e del cinismo visti al PalaVerde i biancoblù, con ogni probabilità, non avrebbero bisogno di alcuna gara-5. Ma c’è il problema delle energie, che Brescia ha provato a recuperare in queste ore. C’è, inoltre, l’orgoglio (oltre che il talento) dei giuliani, che stasera andranno a mille, feriti dopo la sconfitta di Treviso, arrivata al termine di un match che parevano avere saldamente in mano.
«Davanti al loro pubblico dovremo essere bravi a evitare che Trieste si accenda - sottolinea Poeta -. Le chiavi dell’incontro sono la nostra capacità di saper limitare il numero delle palle perse e la voglia di alzare il livello di fisicità in fase difensiva. Inoltre, sarà necessario essere presenti e reattivi nella lotta a rimbalzo, per non concedere seconde opportunità ai nostri avversari, evitando, così che si vadano a generare tiri da tre punti. In attacco, invece, bisognerà muovere la palla, cercando di esprimere la nostra pallacanestro ed il nostro flusso di gioco».
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