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La Germani ha 10 giorni per completare la nuova rosa

David Moss vicino alla conferma. Per metà settimana si stringe per la guardia-ala, poi l’ultimo italiano
David Moss, capitano della Germani - Foto New Reporter Checchi © www.giornaledibrescia.it
David Moss, capitano della Germani - Foto New Reporter Checchi © www.giornaledibrescia.it
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Dieci giorni, o - in modo più sfumato - una decina, per sistemare la rosa, in vista del raduno di metà agosto e poi della partenza per il ritiro di Ponte di Legno (dal 29 agosto al 4 settembre). La Germani ha lavorato sodo sul mercato, ma mancano ancora tre pedine per completare il roster che dovrà affrontare la stagione «mostre», con trenta partite di regular season di serie A e 18 di Eurocup.

Procedendo con ordine, il primo passaggio che dovrebbe venire compiuto (per l’inizio della settimana) è la conferma di David Moss, bandiera del club e a Brescia dalla primavera del 2016, per il quale è previsto il ruolo di straniero spendibile in Coppa (ma, ovviamente, in caso di bisogno pure in campionato).

A metà settimana potrebbe invece sciogliersi il nodo centrale, ossia quello dello «scorer», che dovrebbe giocare a cavallo degli spot di guardia e ala piccola. Qui il discorso si fa complesso, perché la Pallacanestro Brescia versione 2022-2023 sta assumendo un’identità difensiva - almeno sulla carta - molto interessante. Giocatori come Caupain e Massinburg, addizionati a Petrucelli e allo stesso Moss, con i contributi di Akele e Cournooh, ma pure di Cobbins e - di certo - del nuovo centro Odiase garantiscono di rendere la vita molto difficile potenzialmente a qualsiasi squadra, tanto in Italia quanto in Europa.

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In rosa, comunque, non manca nemmeno il talento offensivo. In un gruppo ricco di two-way player, al momento non si registra però un realizzatore puro. E questo profilo - capacità di creare vantaggi e perimetralità sono le caratteristiche cercate - è al centro delle manovre. La lista di nomi possibili, nelle ultime settimane, si è ristretta a una decina di «entry». Diventeranno 2-3 nelle prossime ore. L’operazione, poi, dovrebbe venire chiusa attorno a metà della settimana entrante. Sono stati valutati giocatori senza esperienza in un campionato europeo e atleti che hanno già giocato al di qua dell’Oceano. Tra i mercati sondati ci sono quelli tedesco (da cui arriva Odiase e da cui era giunto Petrucelli), israeliano (dal quale provenne Cobbins), francese (Massinburg), turco (Caupain), greco, e la Lega Adriatica (da dove venne prelevato Gabriel).

Un’altra operazione alla Mitrou-Long - ossia l’acquisto di un giocatore che non ha mai assaggiato la pallacanestro europea - ha i suoi rischi. Con Naz le cose sono andate come tutti sanno. Ossia benissimo. Per la Germani e per il giocatore stesso, che adesso farà la gioia dei tifosi dell’Olimpia Milano. Ma non sempre si può pescare un atleta in grado di combinare il medesimo talento, la stessa forza mentale, la disciplina e la disponibilità. Al contempo, Long aveva preso il posto di un Kenny Chery giunto a Brescia da Nanterre con un curriculum spettacolare, ma che, probabilmente non solo per responsabilità sua, restò incagliato in una stagione al di sotto delle aspettative, in un contesto complicato.

L’ultimo passaggio sarà acquistare l’ultimo italiano di un pacchetto di cui oggi fanno parte Laquintana, Cournooh, Petrucelli, Akele e Burns. Dovrebbe essere un altro esterno, e l’operazione dovrebbe chiudersi entro una decina di giorni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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