Basket

Germani: un biennale per Moss: prima in campo, poi «in famiglia»

Mentalità ed esperienza: il capitano resta in gruppo. Si stringe per l’esterno Usa sarà un profilo d’alto livello
David Moss è a Brescia dal 2016 - © www.giornaledibrescia.it
David Moss è a Brescia dal 2016 - © www.giornaledibrescia.it
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David Moss a Brescia per altri due anni. Con il capitano è pronto l’accordo fino al 2024, che prevede l’impiego dell’ala piccola di Chicago come straniero di Coppa (la Germani si appresta a fare il proprio ritorno in Eurocup) per la stagione 2022-2023.

Poi, per l’annata successiva, c’è l’idea di massima di immaginarsi un futuro in cui il numero 34 biancoblù resti «in famiglia», o con un ruolo nello staff, oppure con una posizione a livello societario. L’annuncio ufficiale è atteso per oggi. Moss era stato l’ultimo uomo della Pallacanestro Brescia a parlare al termine di una partita ufficiale, ossia gara-4 a Sassari, lo scorso 22 maggio. Intervenne dopo la conferenza stampa di coach Alessandro Magro, dopo la sirena di quella sfida in cui una Germani decimata dagli infortuni aveva cercato fino all’ultimo di forzare la serie alla «bella».

In quella sede, l’atleta che il prossimo 9 settembre compirà 39 anni aveva ripetuto il proprio mantra: «Ho imparato che si deve smettere quando si è persa la volontà di fare sacrifici per competere a un determinato livello», aggiungendo che quel momento, per lui, non era affatto arrivato. E che il desiderio era restare a Brescia.

Gli incastri di quest’ultima estate sono stati propizi. Non perché la sua mentalità e la sua esperienza, oltre all’apporto difensivo (e non solo), fossero di per sé poca cosa. Ma perché sarebbe stato difficile occupare uno slot di giocatore straniero per lui, che da alcuni anni è più comprimario che protagonista. Ma la Pallacanestro Brescia ha scelto la via dell’Eurocup, la società ha deciso di investire, l’operazione-Petrucelli, che ha permesso a Magro di «guadagnare» un italiano «top class», è andata in porto con la precisione di un orologio svizzero. I tasselli sono andati tutti al loro posto.

A proposito di tasselli: ci si avvicina al completamento della rosa. L’obiettivo centrale è portare a casa l’accordo con la guardia-ala statunitense cui, per farla breve, affidare le chiavi dell’attacco. Il profilo c’è, adesso è uno, e si punta a chiudere in queste ore. C’è l’identikit, ma il nome è al momento «protetto»: 27-28 anni, tanti punti nelle mani, la giusta testa per affrontare la prima esperienza in Europa (si è diviso fin qui tra G-League e Nba).

Tra i candidati era stato preso in esame anche Deonte Burton, che ha disputato l’ultima stagione nei Maine Celtics e che ha all’attivo anche 71 presenze con gli Oklahoma City Thunder. Ma non dovrebbe trattarsi dell’uomo su cui la dirigenza bresciana sta provando a stringere in queste ore. Una volta messo a segno il colpo, non resterà che completare la rosa con un sesto giocatore italiano.

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