Germani prima d’aprile, e non è uno scherzo: a Varese sono arrivati buoni segnali
Prima d’aprile, non è uno scherzo. La spaventosa rimonta di Pistoia a Bologna riconsegna alla Germani la vetta della classifica in solitaria. Le Vu Nere gettano via un +19, i toscani rientrano e sorpassano. Finisce 100-93. La Pallacanestro Brescia, dopo 25 giornate di regular season, guarda di nuovo tutti dall’alto verso il basso.
Intanto, sabato sera, a Varese, la Germani ha dato un bel segnale. Il successo per 95-92 all’Itleyum Arena vale più dei due punti che il blitz ha fruttato. In primo luogo, la Pallacanestro Brescia è tornata al successo esterno. Il colpo mancava dallo scorso 3 febbraio, giorno in cui i biancoblù s’erano imposti al PalaBarbuto di Napoli (di mezzo, va ricordato, ci sono state la Coppa Italia e la pausa per le Nazionali). Il digiuno non è stato poi così lungo, ma la Germani, in questa stagione, aveva abituato molto bene i bresciani, riuscendo a fare risultati lontano dal PalaLeonessa con notevole costanza.
Dopo lo stop, in trasferta erano arrivati i ko a Pesaro e a Sassari, contro la Dinamo, in quest’ultimo caso dopo un supplementare. Come in Sardegna, anche a Varese la Pallacanestro Brescia ha inseguito a lungo. Stavolta, lo strappo biancoblù è arrivato un po’ prima (attorno al 25’, mentre a Sassari s’era già nel terzo quarto). E, soprattutto, stavolta Della Valle e compagni sono riusciti a tenere la testa avanti fino alla fine. Non tanto per i contenuti tecnico-tattici, quanto piuttosto per l’andamento in sé della partita, quella contro l’Openjobmetis può essere il prototipo delle gare che Brescia si troverà a giocare da qui in avanti. In soldoni, gli equilibri di classifica valgono fino a un certo punto (in caso di dubbi, citofonare Virtus Bologna...), non si largheggia, si spinge da squadra, si resiste da squadra e, se tutto va bene, si vince soffrendo.
Storia a sé
Poi, il match del sabato di Pasqua ha di certo le proprie unicità. L’attacco di Varese dipendente dal tiro da tre, per lunghi tratti di partita entrato. I numeri dicono 15/34, 44.2%, 45 punti totali da oltre l’arco. L’Openjobmetis, più in generale, è rimasta attaccata a un Mannion da 37 punti. Nell’altra metà campo, si sono invece creati i presupposti per sfruttare le caratteristiche di Bilan, protagonista di una performance grandiosa, non semplicemente ripetibile.
Al netto di questo, l’elemento non quantificabile in cifre, ma fondamentale, è che la Pallacanestro Brescia ha dato l’impressione di essere tornata a giocare da squadra. Come si diceva, pur lontano dalla perfezione (specie nella metà campo senza palla), il gruppo è stato unito in ogni momento della gara. Non s’è smarrito quando a Varese entrava tutto. Non s’è smarrito quando, preso il comando della gara, s’è trattato di tenere la barra dritta.
Non resta che sperare che a Varese sia arrivata la «controsvolta» della stagione. Lo si scoprirà nel prossimo futuro. Che riserva due partite fondamentali, in casa, contro Tortona (questo sabato) e Reyer Venezia (domenica 14). Intanto, la Germani si gode di nuovo il primato.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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