Basket

Germani, Magro sicuro: «Con nessuno partiremo da sconfitti»

Domani sfida a Milano che perde Mitrou-Long. «La testa c’è già al 100%. Margini sugli automatismi»
LA GERMANI COMINCIA DA MILANO
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L’Olimpia Milano ha iniziato a essere un tema «incombente» ancor prima di questi ultimi giorni di attesa verso la palla a due che darà il via alla stagione. Domani, domenica, alle 18.15, al Forum di Assago, la Germani affronta i campioni d’Italia uscenti. Che, mercoledì, hanno rimediato proprio all’ombra del Cidneo una sconfitta fastidiosa, in semifinale di Supercoppa, contro la rivale numero uno, ossia la Virtus Bologna del bresciano Sergio Scariolo, che il giorno successivo ha alzato il trofeo.

Nell’occasione, Mitrou-Long, passato in estate dalla Germani all’Armani, ha fatto il proprio debutto in un match ufficiale con la nuova maglia. Prima gli abbracci con i numerosi ex compagni, poi una prestazione molto opaca. In molti si sono immaginati che la voglia di rivincita personale di Naz potesse prendere corpo proprio nella partita di domenica.

Ieri, invece, la notizia di giornata è arrivata dal club biancorosso, attraverso una nota pubblicata sul sito ufficiale. «Naz Mitrou-Long, nel corso della semifinale di Supercoppa - si legge - ha riportato una lesione muscolare al quadricipite della coscia destra che verrà rivalutata in due settimane». Tanti saluti all’incrocio amarcord, almeno per questa volta, dunque. Ma Milano c’è, e - al di là della performance non a fuoco contro la Virtus - resta la squadra più forte del Paese, e tra le più competitive d’Europa. «Hanno lo scudetto sul petto e, come sempre, sono stati protagonisti di un mercato eccellente - commenta l’allenatore della Pallacanestro Brescia Alessandro Magro in sede di conferenza stampa di presentazione -. Sono alle prese con molte assenze e, come è accaduto a svariati club, alcuni loro giocatori, durante l’estate, sono stati impegnati con le Nazionali. Le rose non sono al completo, i veri valori emergeranno più avanti. Detto questo, l’Olimpia resta l’Olimpia, il roster è profondo e di grandissima qualità, ed è allenato da Ettore Messina, il miglior coach italiano insieme a Sergio Scariolo. Lo scorso anno l’Armani, in casa, non ha mai perso...».

L’assenza di Mitrou-Long? «Spiace a tutti noi, lo avremmo rivisto molto volentieri in campo». Lo scorso anno la storia tra Germani e Milano è stata una trilogia: sconfitta all’andata, Brescia resta in partita per almeno tre quarti; sconfitta in Coppa Italia al termine di una gara molto equilibrata; vittoria al ritorno in campionato. Cosa resta di quel viaggio in tre tappe? «Lo spirito di chi sa di non partire mai battuto. Abbiamo la consapevolezza di voler fare la nostra partita. Poi, certo, Milano è cambiata, e siamo cambiati pure noi. Quest’anno proveremo a riproporre alcune delle soluzioni viste nella passata stagione. Altre, invece, non saranno più ripetibili».

Recuperi

In tutto ciò, la buona notizia arriva dall’infermeria. «Oggi (ossia ieri, ndr) abbiamo svolto il primo vero allenamento a ranghi completi - ha raccontato Magro -. Laquintana ha recuperato dall’affaticamento muscolare, Petrucelli e Burns sono a disposizione. La pre-season è stata caratterizzata dagli infortuni. Mentalmente, questo gruppo è già sul pezzo al 100%. Dal punto di vista tecnico ci sono margini. Direi che siamo al 70%». Magro, come praticamente tutta la rosa della Pallacanestro Brescia, ha assistito alle tre partite di Supercoppa andate in scena al PalaLeonessa. Quella tra Olimpia e Virtus non è stata di certo spettacolare.

«In questa fase di campionato - l’analisi dell’allenatore -, le difese possono prevalere sugli attacchi. Milano ha inoltre vissuto una serata difficile al tiro. Di sicuro, in questi giorni, staranno lavorando per sistemare ciò che ha funzionato meno. Anche perché già giovedì i biancorossi inizieranno l’Eurolega in casa del Lione». La vetrina della Supercoppa dà la possibilità di offrire le prime, parziali considerazioni sugli equilibri del campionato che sarà, al di là di chi poi ha realmente partecipato alla Final Four del PalaLeonessa.

«Il nostro movimento ha bisogno di squadre superiori, come Olimpia Milano e Virtus Bologna. Ma - ha fatto notare il coach - il livello del torneo si è alzato. Penso alle qualità della rifondata Reyer Venezia, alla pericolosità di Tortona, ma pure alla Dinamo Sassari, a Reggio Emilia e Trento. Senza dimenticarci che la serie A è particolare. Vitucci ha portato varie versioni di Brindisi, sempre outsider, in posizioni di vertice. E pure noi, lo scorso anno, eravamo poco considerati, ma abbiamo chiuso la regular season al terzo posto...».

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