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Germani, lo spirito di Rivers: «Leader? No, credo nella squadra»

L’ala in studio a Teletutto: «Con Varese è stata la mia partita, a Scafati sarà una sfida calda»
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Basket Time - Puntata del 03/10/2024
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Demetre Rivers nel segno del due. La partita vinta domenica scorsa al PalaLeonessa contro Varese per l’ala di Charleston è coincisa con il secondo debutto nel campionato italiano, dopo quello della passata stagione, avvenuto a Scafati.

Proprio la Givova, in terra campana, sarà la prossima avversaria della Germani, dopodomani, domenica, per la seconda di campionato. Ventidue i punti segnati dal quasi ventinovenne della South Carolina contro l’Openjobmetis. «Abbiamo iniziato nel migliore dei modi – racconta ospite negli studi di Teletutto per Basket Time – . Regalare un successo a coach Poeta alla sua prima da capo allenatore è stata la proverbiale ciliegina sulla torta».

Il rapporto con Poeta

Solo il futuro ci saprà dire se questa può essere la stagione della definitiva consacrazione per Rivers (molto affabile, elegante ed educato anche a telecamere spente). Intanto, l’ala si gode l’ottimo rapporto con il nuovo allenatore: «Sa entrare in sintonia con tutti, dentro e fuori dal campo – commenta Demetre –. Capisce tante cose perché le ha vissute in prima persona. La comunicazione, con lui, è sempre molto aperta».

La prima giornata di campionato ha riservato sorprese. Tra queste – oltre ai ko di Olimpia Milano e Reyer Venezia, c’è la vittoria di Scafati a Sassari contro la Dinamo. «Sia noi sia i nostri avversari arriviamo da un successo – prosegue Rivers –. L’atmosfera al PalaMangano sarà molto calda». Intanto, secondo l’ala, il campionato italiano «è ulteriormente cresciuto tra la passata stagione e questa». In mezzo, per lui, c’è stata la parentesi allo Zalgiris Kaunas, per le ultime partite dell’annata della squadra lituana. Ma la Lega tricolore resta «quella più competitiva in cui abbia mai giocato», sottolinea.

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La Germani verso Scafati dell'ex Rivers

Uomo squadra

Rivers non si sente un leader di questa nuova Pallacanestro Brescia. «Nella nostra rosa c’è tanto talento – fa notare –. Ci sono molti giocatori in grado di indirizzare le sfide. L’ultima partita è stata la mia partita, o “anche” la mia partita. I miei compagni mi hanno cercato e trovato. Ma ogni match è diverso. Non sono concentrato sul fatto di ripetermi. Avrò le mie occasioni e, ogni volta, dovrò trovare il modo di essere utile».

Il retroscena

Curiosità: Rivers ha… rischiato di diventare un giocatore di football americano. «Ci giocava mio fratello maggiore – racconta –. Volevo seguire le sue orme. Ma ero anche molto alto, mio padre era un appassionato di basket. Scoprii Tracy McGrady negli Orlando Magic. Volevo diventare come lui. A mio padre devo l’etica del lavoro, ma anche un insegnamento importante: se non ami ciò che fai e non ti diverti nel farlo, non andrai molto lontano».

Oltre a Rivers stesso e a capitan Della Valle, uno dei grandi protagonisti del successo di domenica scorsa su Varese è stato Bilan. «È veramente forte – sorride l’ala statunitense –. È dominante nel pitturato e le difese sono costrette a raddoppiarlo. Attira attenzione, attira falli, sa concludere e creare per gli altri. La sua presenza in campo ci rende la vita molto più facile...».

A proposito di fuoriclasse. Per qualche frangente di gara, domenica scorsa, Poeta ha affidato a Rivers nientemeno che Mannion, playmaker di una dozzina di centimetri più piccolo.

«Mi concentro spesso sull’aspetto difensivo del mio gioco – fa notare Demetre –. Già lo scorso anno, a Scafati, a volte mi veniva affidato l’uno o il due della squadra avversaria. Non è semplice, ma sono situazioni che mi permettono di crescere molto come giocatore».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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