Germani, «buona sconfitta» ma tante delusioni
Non esistono buone sconfitte, almeno dal punto di vista assoluto, ma per certi versi quella subita da Brescia sul parquet di Bologna potrebbe rientrare nella categoria. La formazione di Magro aveva bisogno di misurare i propri progressi a quasi due mesi di distanza dal sonoro -37 subito in finale di Supercoppa per mano della Virtus e l’88-76 della Segafredo Arena è un attestato di crescita non trascurabile. Soprattutto pesando le prestazioni di alcuni singoli, in una serata in cui la squadra in generale ha retto l’urto con una formazione vera da Eurolega.
Alla Germani infatti sono mancati alcuni elementi fondamentali per poter dare veramente battaglia alla Virtus fino alla sirena. Kenny Gabriel si è si autoescluso dalla gara attentando ad un record negativo assoluto con 5 falli commessi in poco più di 2 minuti, aggiungendoci anche un tecnico. Amedeo Della Valle e Semaj Christon hanno chiuso a solo 9 punti in combinata, tirando 2 su 14 dal campo con un solo canestro a testa.
In ogni caso Bologna per portare a casa i due punti ha dovuto mettere in mostra tutti i gradi acquisiti in carriera dai suoi pezzi da novanta, ruotando soli 10 uomini. Toko Shengelia in primis è stato un rebus assoluto per la difesa biancoblù: 26 punti, 6 rimbalzi e 7 assist per il georgiano, che ha dominato dalla palla a due alla sirena. Non è stato da meno Iffe Lundberg, con 19 punti, 7 rimbalzi e 6 assist in uscita dalla panchina.
Ed è proprio qui il grande merito di Brescia che, nonostante la serata opaca di alcuni uomini importanti, ha costretto Bologna a mostrare la sua faccia migliore. In questo c’è tanto di Cj Massinburg, il quale che per lunghi tratti della partita è riuscito a tenere a contatto Brescia quasi da solo, soprattutto nella metà campo offensiva. Ha concluso con 27 punti in 23 minuti, il nativo di Dallas, con il 100% da 2, 2 su 5 da 3, 5 su 7 ai liberi, 4 rimbalzi e 2 palle recuperate.
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