Basket

Germani, Bragaglio: «Vogliamo vincere il più possibile»

Alessia Tagliabue
La presidentessa biancoblù ospite ieri di Radio Bresciasette: «L’obiettivo è partecipare a play off e Coppa Italia, ma senza ansia da prestazione. Questa squadra darà soddisfazioni»
Graziella Bragaglio con Maddalena Damini negli studi di Radio Bresciasette - © www.giornaledibrescia.it
Graziella Bragaglio con Maddalena Damini negli studi di Radio Bresciasette - © www.giornaledibrescia.it
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In una vita in costante alternarsi tra pallacanestro, radiologia, impegni e famiglia, l’unico modo per gestire tutto è procedere per compartimenti stagni. È questo il segreto di Graziella Bragaglio, presidentessa della Pallacanestro Brescia, ieri ospite negli studi di Radio Bresciasette all’interno del Magazine di Maddalena Damini.

L’investitura

Alle redini del club dalla sua fondazione, ossia dal 2009 (si chiamava Basket Brescia Leonessa, oggi è Pallacanestro Brescia, con title sponsor Germani dal 2016), Bragaglio ha analizzato l’ottimo avvio di campionato dei biancoblù, definendo la stagione come la prima di un nuovo ciclo. «Il cambio di allenatore ha sicuramente sancito l’inizio di un altro percorso rispetto a quello fin qui intrapreso – afferma –. Giuseppe Poeta è per noi la persona giusta per guidare questo progetto: da ex playmaker è un condottiero nato, con alle spalle due anni a Milano alla corte di Messina, dove ha potuto fare esperienza di palcoscenici importanti come quello dell’Eurolega. Di lui ammiro la straordinaria capacità di mantenere e trasmettere tranquillità: ho potuto osservare il suo modo di fare in ritiro a Ponte di Legno, e ho visto quanto sappia valorizzare le caratteristiche di ciascuno».

Il roster

Ed è stato proprio Poeta ad avere richiesto alla società una rosa «più corta rispetto a quelle del passato – prosegue la presidentessa –. Una scelta che ha chiaramente pro e contro. Ma la pallacanestro si gioca in cinque giocatori alla volta: lasciarne spesso qualcuno in panchina per via di un roster troppo lungo, secondo me, può risultare dannoso. Sono contenta del gruppo che si è formato. Ciascuno si è calato nel proprio ruolo».

Alla domanda su quale sarà secondo lei il giocatore preferito dal pubblico, Bragaglio prima loda il collettivo, e poi indica Maurice Ndour. «Ha un’esplosività unica - le sue parole -, dall’aspetto fisico all’atteggiamento in campo».

Obiettivi

E gli obiettivi del club? «In primis far divertire la città intera, grazie a un gruppo solido e in grado di giocare con scioltezza, senza ansia da prestazione. Poi, chiaramente, vogliamo vincere il più possibile, arrivando tra le prime otto ed essendo tra le squadre della prossima Coppa Italia. Non vogliamo una squadra incentrata sui singoli: ciò che fa la differenza non è avere tanti bravi giocatori disuniti, ma avere giocatori che sanno mettersi in primis al servizio del collettivo».

Questo atteggiamento, secondo Bragaglio, si è visto anche sul parquet del Forum di Assago nell’ultima sfida contro Milano, persa di soli tre punti. «È stata una gara intensa, giocata contro una squadra con più esperienza: siamo tornati a casa a testa alta. Questo gruppo ci darà grandissime soddisfazioni».

Nel Magazine c’è stato anche modo di raccontare dei trentun anni di matrimonio con Matteo Bonetti («papà» del basket a Brescia) e dei loro tre figli, ma anche del mondo della radiologia e della diagnostica per immagini, nel quale Graziella Bragaglio lavora da anni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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