Basket

Germani: approccio, energia e liberi tra i nodi da sciogliere

Per i biancoblù si apre un ciclo difficilissimo: il «carico» su Cremona, prima di Tortona e Virtus
Miro Bilan nella sfida contro Trapani - Foto New Reporter Checchi © www.giornaledibrescia.it
Miro Bilan nella sfida contro Trapani - Foto New Reporter Checchi © www.giornaledibrescia.it
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Dello schiaffo di Trapani resta impressa sul volto la sagoma delle cinque dita. Color amaranto, come la maglia dei siciliani. Ma anche un ko così (che è anche combinazione di una super performance degli avversari, combinata con la peggiore della Germani) può servire, se viene trasformato in qualcosa di buono.

Lacune

Sul profilo tecnico, la partita – più di ogni altra – ha messo in evidenza alcune difficoltà e lacune della squadra. Dal punto di vista mentale, costringerà a tornare ad affrontare le partite con grande senso d’urgenza. Posto che una sconfitta – sebbene rotonda – non cancella quanto di buono fatto fin qui e quanto di buono si potrà fare da qui in avanti, nonostante un calendario abbastanza orribile, che costringe già a mettere il carico sulla prossima partita, domenica, a Cremona.

Energie

Andando con ordine, del ko per 95-74 al PalaLeonessa preoccupa la leggerezza mostrata dalla Germani sul piano dell’energia, contro una squadra che aveva corpo, atletismo e birra. Nella metà campo difensiva la Shark ha messo una pressione notevole sulla palla (non solo con Petrucelli) e ha vinto i confronti quando c’era da fare a sportellate. Poi la Pallacanestro Brescia ci ha messo del proprio, sbagliando tanto. Infine, ovvio: quando una squadra – e Trapani l’ha fatto – segna sempre, da qualsiasi posizione, tocca attaccare una difesa schierata, ed è tutto più difficile.

Poco reattivi

Dal punto di vista dell’approccio alla gara, qualcosa va storto da due settimane. A Reggio Emilia, sabato scorso, l’avvio era stato molto incerto. Ma la crisi (14-5 in pochi minuti) era durata poco. La panchina (Burnell, soprattutto) aveva raddrizzato la partita. Stavolta l’avvio-tifone di Trapani ha, di fatto, deciso la gara. In entrambi i casi, però, la Germani ha «regalato» l’inizio agli avversari.

Altra cosa regalata sono stati i tiri liberi. Il 20/32 dell’altra sera fa il paio con il 12/23 del PalaBigi. Se nel secondo caso i liberi sbagliati non hanno impedito a Della Valle e compagni di vincere, ieri sarebbero proprio serviti, specie nella prima metà di gara, quando ancora si poteva sperare di rientrare.

Il nodo

Infine, c’è il «nodo» Demetre Rivers. Al netto della brutta prova anche nella metà campo difensiva l’altroieri contro Trapani, rimane uno dei migliori difensori della squadra. Viene speso sugli uomini più pericolosi e, per sua natura, è chiaro che non si sia mai tirato indietro. Ma non è invalicabile e, soprattutto, nell’altra metà campo non riesce a essere un fattore. Quattro punti al PalaBigi, addirittura virgola l’altra sera. Qualche errore al tiro, e poi l’evaporazione. In una squadra notoriamente corta i piani B non esistono. E i protagonisti devono comportarsi da tali.

Poeta ha da lavorare (la squadra ricomincerà a farlo domani), insomma. Lo sa fare, e lo farà con una squadra unita e intelligente. Il calendario, però, non sorride. Anzi. La trasferta di domenica prossima, a Cremona, è complicata, ma rappresenta una delle partite più abbordabili del ciclo che si apre. Arriveranno poi Tortona (a Casale Monferrato), la Virtus Bologna in casa e Trieste in trasferta...

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