Germani al lavoro, ma per mantenere la squadra serve un budget maggiore

Se fino a pochi giorni fa si parlava di futuro, in casa Pallacanestro Brescia è tempo di presente. Tanti gli interrogativi sul tavolo di proprietà e dirigenza, con una certezza: trattenere il trattenibile per ricreare quello zoccolo duro che tanto ha entusiasmato nella stagione da poco conclusa. Non mancano però i punti interrogativi, scogli da superare con tempi abbastanza ristretti in maniera tale da tutelarsi, ad iniziare dalle sirene europee che hanno coinvolto i «big» in valutazioni più approfondite sui rispettivi futuri. Queste circostanze si inseriscono in un contesto più ampio, sistemico, che non agevola le operazioni.
Nei giorni scorsi, l’ad di Germani Spa Mauro Ferrari, ospite di Basket Time, su Teletutto, ha parlato di un sistema montato al contrario: «Grazie allo scrupoloso lavoro di dirigenza e staff siamo riusciti a ottenere grandi risultati nella scorsa stagione - ha affermato -. Oggi, ahimè, per poter mantenere e confermare la squadra a questi livelli serve un budget di gran lunga maggiore. Questo sistema non è premiante, e lo si può capire bene prendendo come esempio il caso di Mitrou-Long, scoperto la scorsa estate dal nostro staff (oggi, interessate a lui, pure Fenerbahçe e Olimpia Milano, ndr). Stesso discorso per la rinascita di Amedeo Della Valle.
La settimana che verrà
La società non ha alcun tipo di introito che possa ripagare la lungimiranza, lo sforzo economico è totalmente a carico della proprietà e degli sponsor». Insomma, rimanere nella fascia medio-alta del campionato risulta più oneroso di quanto fatto per arrivarci. «È un discorso che apriremo nelle sedi opportune insieme ai club più rappresentativi - ha rilanciato Ferrari - e al presidente federale Petrucci nei prossimi mesi. È una faccenda complicata perché mancano le basi. Ma la situazione va affrontata, perché così non va bene». Tornando all’attualità, si lavora per definire in poco tempo le posizioni incerte. Poi, potrà mettersi in moto la macchina del mercato. La priorità è completare la «batteria» di italiani, a seguire si lavorerà sugli stranieri. Chiaro che, in questo contesto, ha un ruolo centrale la partecipazione a una Coppa europea (sul tavolo l’Eurocup, in «vantaggio» sulla Champions League). Giocare fuori dai confini determina ovviamente un ulteriore impegno economico, a partire dal roster, che dovrà essere composto da «dodici titolari».
Il fascino delle notturne infrasettimanali andrebbe a incrociare anche il fatto che Brescia, nel 2023, insieme a Bergamo, sarà la Capitale italiana della Cultura. Dare alla Leonessa una tridimensionalità internazionale attraverso la pallacanestro è solo uno dei tanti stimoli. Come annunciato dal direttore generale Marco De Benedetto, le riserve si dovrebbero sciogliere a giorni.
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