Bucata dalle triple della Virtus Bologna, la Germani perde la partita e la vetta
Per 25-30 minuti, in campo, si vede la miglior Germani dell’ultimo mese e mezzo. Almeno, dal punto di vista della convinzione, specie nella metà campo difensiva. Non basta per battere la Virtus Bologna, che – priva di Hackett e Cordinier – passa al PalaLeonessa (87-73 il risultato finale), aggancia la Pallacanestro Brescia a quota 34 punti in classifica e, per via del doppio scontro diretto a favore, la sorpassa pure.
I biancoblù di Magro perdono così la vetta della graduatoria, conquistata lo scorso 20 gennaio grazie alla vittoria a Trento, e da lì difesa per altri sei turni consecutivi.
La Germani insegue per quasi tutta la partita. A cavallo tra la fine del terzo e l’inizio dell’ultimo quarto i due punti prendono definitivamente la via di Bologna. Che vince con merito – forse in alcune occasioni un po’ troppo tutelata dagli arbitri – grazie alle prestazioni eccezionali da tre di Belinelli (4/4, 17 punti in totale) e Polonara (4/4, 14 punti). Ma alla festa della tripla (17/36 di squadra, 47%), partecipa pure Lundberg (4/6).
Una Germani incerta
Dalla lunga distanza, dal canto proprio, la Pallacanestro Brescia balbetta ancora (7/28, 25%). E, in generale, non riesce a ritrovare alcuni dei propri punti fermi. Gabriel è ormai auto-disinnescato nella metà campo con la palla, Bilan sbaglia molto nonostante la doppia-doppia, Massinburg non replica la bella performance di Sassari, che comunque non era bastata per ottenere la vittoria.
La vetta vola via, ma qualcosa da tenere c’è. Ed è la sensazione che la squadra sia tornata una, unica e unita nella battaglia. Al di là dell’esito della partita. Anche nella voglia di «andare a muso duro», nel finale rovente, con tanto di rissa dalle parti della panchina degli ospiti. Sono qualità che i biancoblù dovranno tenere sul comodino e mettere in valigia, adesso che mancano sei partite alla fine della regular season.
La Virtus è di fatto davanti. Olimpia Milano e Reyer Venezia sono a -2. Con la prima lo scontro diretto è a favore, ma la gara di ritorno (penultima di regular season) sarà in trasferta. Con gli orogranata – a Brescia il 14 aprile – c’è da riscattare una sconfitta. Sabato, intanto, è in calendario il delicato viaggio a Varese. La Germani lo affronterà senza avere l’onere e l’onore di essere capolista.
In campo
Burnell, schierato nello starting five, è il giocatore cui – per primo – spetta l’arduo compito di mettersi schiena a schiena con Shengelia. La Virtus comincia meglio, approfittando anche dei primi possessi della Germani, gestiti in modo non brillantissimo. Da buone difese, però, pian piano scaturiscono attacchi migliori. L’arma in più dell’avvio di gara è Christon dalla distanza (due triple a referto, resteranno le uniche di una prestazione da 11 punti). E al 5’ la Pallacanestro Brescia è avanti 13-10. I biancoblù riescono a tenere saldo un piccolo margine di vantaggio, rispondendo ai giochi di prestigio di Belinelli con la vena di Petrucelli, top scorer bresciano, alla fine, con 14 punti. Al 10’ è 22-20.
Il secondo quarto inizia nel segno del fuoco incrociato dalla distanza: Polonara-Cournooh-Abass-Lundberg: c’è più bianconero che biancoblù. Il coraggio del play di Villafranca nel traffico, la solidità di Burnell (13 punti a fine gara) e difese «pancia a terra» permettono comunque alla Germani di non perdere terreno: parità a quota 31 al 15’. Bologna, a questo punto, piazza un break di 9-0, propiziato dalle giocate di Abass, ex sinuoso, felino, mortifero (40-31). Serve la scossa, arriva da Christon, che sfida la difesa ospite. La costringe al fallo, la buca. Ottimo, ma per l’aggancio non basta. Il punteggio, alla pausa lunga, dice 44-39 Virtus.
Purtroppo la ripresa si apre con un gioco da quattro punti di Bellinelli. Nella metà campo offensiva cala il silenzio sulla Germani. Bologna colpisce indisturbata (pure dagli arbitri...): Brescia a -14. Christon e Bilan sbloccano l’attacco biancoblù, prima di un’altra fiammata di Belinelli (due triple, la prima delle quali senza senso), che valgono il +15 Virtus. Allerta massima. La reazione è affidata a Bilan e Della Valle, ed è 59-49 in favore dei bianconeri al 25’. Cinque minuti per provare a colmare il gap prima dell’ultimo quarto, o quantomeno per far sì che il divario non s’allarghi. Brescia ci riesce quasi. Sulla sirena Lundberg fa solo rete con le mani in faccia: 73-61 Virtus.
Serve un’impresa, ma gli ospiti ne hanno di più. La Germani che torna in campo nel segmento finale di gara dovrebbe rasentare la perfezione e la Virtus dovrebbe avere un crollo vertiginoso. Nessuna di queste cose accade. A poco meno di 2 minuti dalla fine scoppia anche una rissa tra Burnell e Dobric, nei pressi della panchina bianconera. Il bilancio parla delle espulsioni di Porto e Shengelia dalla panchina, cui s’aggiunge l’antisportivo con cui viene sanzionato Burnell. Scintille che si perdono nelle tenebre di un sogno infranto: quello di battere Bologna in un palazzetto pieno e di schizzare a +4.
Peccato.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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