Bilan, lettera d’amore a Brescia: «È la città migliore in cui giocare»
In estate Miro Bilan ha firmato un contratto biennale. Fosse per lui, però, resterebbe alla Germani molto di più. «Rimarrei altri sei anni», fa sapere il centro croato di 35 anni, ospite ieri negli studi di Teletutto per la puntata settimanale di Basket Time (potete rivedere la puntata qui sotto).
Brescia tra i posti migliori
«Ne parliamo spesso negli spogliatoi – racconta il pivot –. Brescia è senza ombra di dubbio uno dei posti migliori nei quali giocare, in Italia. Devo ringraziare Mauro Ferrari per la fiducia che mi ha accordato nel momento della proposta del biennale. Per me è una bella responsabilità, ma pure un grande piacere. Qui non ci sono problemi, il club si prende cura dei giocatori e delle loro famiglie. Per quanto riguarda il campo, invece, Poeta rende tutto più facile».
Fulcro del gioco
Stando sul tema parquet, quest’anno ancor più del precedente Bilan è il fulcro del gioco della Pallacanestro Brescia. È uno dei terminali offensivi principali ed è un regista aggiunto dentro l’area. Al momento ha giocato una media di 29 minuti a gara. Viaggia a 15.9 punti, 9.4 rimbalzi e 4.4 assist «per game». Dopo otto giornate è il leader del campionato per valutazione (23.9).
«La palla passa sempre per le mie mani – racconta –. Lavoro per la squadra, ma il fatto di essere così coinvolto incide parecchio sulle mie statistiche. Non nego che mi piacerebbe molto mettere a segno una tripla doppia prima di concludere la carriera. Ci sono andato vicino alcune volte, ma non sono mai riuscito a realizzarla».
Obiettivi
Obiettivi personali, obiettivi di squadra. Miro, che – come i suoi compagni – è tornato ad allenarsi dopo le giornate di riposo concesse da Poeta è contento del blitz di domenica scorsa a Casale Monferrato, dove la sua Germani ha battuto la forte Tortona. «Abbiamo iniziato questa stagione come meglio non si poteva – sottolinea –. La pausa per le Nazionali arriva in un buon momento. Recuperiamo un po’ di energie, e poi si ricomincia».
Intanto Bilan si gode pure il feeling speciale con Nikola Ivanovic: l’asse play-pivot funziona alla grande. «Abbiamo un ottimo rapporto, tanto in campo quanto fuori - prosegue il centro -. Ci aiuta il fatto di provenire entrambi dai Balcani (Miro è croato di Sebenico, Ivanovic è montenegrino di Podgorica, ndr). Siamo stati formati allo stesso modo, abbiamo avuto le medesime esperienze. Pensiamo la pallacanestro in maniera uguale, parliamo la stessa lingua in campo, leggiamo il gioco con gli stessi occhi, pensiamo le stesse cose». Insomma, «Johnny» Ivanovic è il compagno ideale del gigante biancoblù, che intanto ha già in tasca il premio di Mvp del campionato per il mese di ottobre.
Niente nazionale
Se Ivanovic è ancora un giocatore del Montenegro, almeno per questa finestra di qualificazioni a EuroBasket2025, Bilan ha deciso di interrompere la propria esperienza con la Croazia.
«Rappresentare il proprio paese è un grande onore – racconta –. L’ho fatto alle Olimpiadi di Rio, quindi al massimo livello. Ma giocare dentro la stagione è un rischio. Ci sarebbe bisogno di allenarsi, ma non c’è tempo e non lo si fa. In ultimo, non sono più un ragazzino, e devo preservare il mio corpo».
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