A Santo Stefano la Germani domina e la scalata prosegue
Per la Germani il giorno di Santo Stefano rasenta la perfezione. Non solo perché arriva la bella affermazione su Reggio Emilia (84-77), ma anche perché sugli altri campi si concretizza una concatenazione di risultati favorevoli: il ko di Trento a Trieste, il successo della Reyer Venezia sulla Dinamo Sassari (prossima avversaria, il 2 gennaio) e il ko di Brindisi in casa contro Scafati.
Nel frattempo, più avanti, frenano pure Tortona e Varese, squadre con le quali i biancoblù hanno uno scontro diretto a favore. La Pallacanestro Brescia è così ottava da sola a quota 12 punti, a due lunghezze dal gruppone delle quarte e a quattro dalla terza (la Bertram). Insomma, niente male.
Brescia gioca senza Nikolic, fermato in allenamento da una botta alla gola, simile a quella che aveva tenuto fuori dai giochi Moss in pre-season. La speranza è quella di recuperarlo per la delicata trasferta in sardegna. Tra i reggiani è pesantissima l’assenza del lungo polivalente Hopkins, acciaccato, che è in panchina per onor di firma.
La gara non è mai realmente in discussione. Se i migliori realizzatori sono Della Valle (16 punti) e Massinburg (15), la palma del migliore va al «solito» Cournooh, che cancella Cinciarini dal campo, e chiude con 13 punti, 7 rimbalzi, 5 assist e 5 falli subiti. Per il resto, è ancora vincente la versatilità con cui Magro immagina la propria squadra. Il credo del coinvolgimento di tutti porta frutti, a volte anche con quintetti poco prevedibili o sulla carta meno affidabili sul parquet in frangenti delicati della gara.
In campo
Nelle prime battute Brescia pasticcia con i falli. Gabriel, in particolar modo, ne commette due in due minuti e mezzo, e la staffetta con Akele viene obbligatoriamente anticipata. I protagonisti dell’avvio sono Odiase e Della Valle per i biancoblù, e un preciso Anim per Reggio Emilia. Cournooh non perde tempo, e al 5’ la Germani comanda sul 15-8. Entrano Massinburg, Taylor, Cobbins, e Laquintana.
Brescia batte un po’ in testa, e l’Unahotels ne approfitta per far sparire il gap con un parziale di 8-0, interrotto solo da un canestro di Massinburg, che prova a farsi perdonare un paio di precedenti ingenuità. La prima frazione termina con Moss e compagni avanti sul 21-18.
Il secondo parziale inizia così sotto il segno dell’equilibrio. I biancoblù, tuttavia, ritrovano un Massinburg «in flow», ed è proprio lui che, con 7 punti di fila, ricaccia Reggio Emilia a -6 (30-24 al 15’). Ma non è solo l’esterno americano a portare punti alla squadra di Magro, che vola sul +12 (40-28) anche grazie ai colpi del solito Cournooh. Massinburg lucra un fallo sulla sirena di metà gara, e si regala un triplice viaggio dalla lunetta, che trasforma però per un terzo, e si va al riposo sul 45-33. Gabriel è sul parquet a inizio ripresa. Per lui, subito una bomba a bersaglio, ma pure il terzo fallo commesso. Stavolta, però, Kenny resta in campo e il suo show natalizio prosegue con altri 5 punti in rapida successione.
Così, al 25’ la Germani prova a chiudere la partita in cassaforte (59-43) proprio con una staffilata della libellula di Charlotte. Brescia sciupa però il primo match-point, andando a vuoto in attacco con Taylor, ancora spaesato e morbido, e toccato il +16 lascia che Reggio si riporti sul -10. Con meno di un minuto da giocare nel quarto, Magro, in uscita da time-out, disegna però un attacco proprio per il neoarrivato esterno di Gary, che spara da tre e permette alla Germani di affrontare l’ultimo parziale con 13 punti di vantaggio (65-52).
La gara, tuttavia, non si chiude ancora, perché la Reggiana non ha la minima intenzione di alzare bandiera bianca. Brescia, ciononostante, non ha grosse incertezze. E - anzi - trova serenità pescando dal mazzo il solito Cournooh e un Moss da cartolina, che di fatto chiudono i giochi.
Così, negli ultimi due minuti, il PalaLeonessa ospita la ola dei quasi quattromila spettatori della notte di Santo Stefano. Stavolta non si giocherà in mezzo alla settimana: la Germani punta dritto sul PalaSerradimigni per il «semi-spareggio Final Eight». Un viaggio che Brescia affronta con l’inerzia a favore.
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