Balotelli: la politica, il razzismo e la famiglia
Un inedito SuperMario è il protagonista del nuovo numero di «Sports Illustrated», prestigioso periodico sportivo statunitense
Balotelli in copertina: il servizio di Teletutto
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Un inedito Mario Balotelli è il protagonista del nuovo numero di «Sports Illustrated», prestigioso periodico sportivo statunitense a diffusione internazionale. L’attaccante della Nazionale azzurra e del Milan, intervistato durante l’ultima tournee dei rossoneri negli Usa, ha trattato diversi temi, parlando anche di razzismo e di politica. «Il razzismo? Non si può cancellare: è come una sigaretta. Non si può smettere di fumare, se non lo si vuole veramente; allo stesso modo non si può fermare il razzismo, se la gente non vuole. Io però farò tutto il possibile per combatterlo», ha detto Mario Balotelli.
«Non mi sono mai interessato di politica; ma penso che sia un grande uomo», ha aggiunto l’attaccante rossonero, parlando del presidente degli Usa Barack Obama. «Lui può essere un nuovo inizio per tutti: proprio perchè è nero e perchè è il primo presidente di colore», ha puntualizzato Balotelli.
Nell’intervista concessa al periodico statunitense Sport Illustrated, Balotelli ha parlato anche della sua famiglia. «I miei genitori sono fondamentali per me. Con tutti i sacrifici che hanno fatto per me nel passato, il minimo che possa fare è regalargli delle belle emozioni. Se lo meritano. A loro dico tutto, ma proprio tutto, di quello che mi succede. Credo che senza di loro - sottolinea l’attaccante del Milan e della Nazionale - non sarei mai diventato un giocatore di calcio. Se faccio qualcosa di spettacolare nel mio lavoro e faccio degli errori come persona, loro non sono contenti. Perchè loro vogliono che loro figlio sia prima un uomo e dopo un grande giocatore». Ha vissuto in Inghilterra, a Manchester, ma quando poteva scappava nella sua Brescia. «È casa mia, è il posto in cui andrò a vivere il giorno in cui smetterò di giocare a calcio. Quando sono a Brescia mi rilasso».
Balotelli sa che essere un calciatore di successo ha il suo prezzo: «Se i giovani mi considerano un modello, allora questo diventa per me una grande responsabilità», spiega SuperMario che parla anche del rapporto con il presidente Berlusconi: «Ogni tanto ci parliamo. Non è una cosa costante. Ci sentiamo di rado». Spazio anche per la sua passione per le rosse: «Ho guidato la mia Ferrari nel mio circuito di go-kart dove sono entrato con la mia macchina. Quindi non ci sono stati problemi».
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