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Andrea Agnelli è stato inibito per dodici mesi

Niente spogliatoi e nessuna rappresentanza per conto della Juventus football club: queste le principali conseguenze per Andrea Agnelli
Andrea Agnelli (archivio) © www.giornaledibrescia.it
Andrea Agnelli (archivio) © www.giornaledibrescia.it
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Il presidente della Juventus Andrea Agnelli è stato inibito per dodici mesi dal Tribunale nazionale della Federcalcio. Il numero uno della società bianconera, a cui è stata comminata un'ammenda di 300.000 euro, paga per i rapporti non consentiti con i tifosi ultrà. 

Accolte solo in parte le richieste della Procura federale, che aveva chiesto 30 mesi di inibizione per il presidente e due turni a porte chiuse per i bianconeri. 

Secondo il tribunale Figc, Andrea Agnelli aveva «agevolato e, in qualche modo avallato o comunque non impedito le perduranti e non episodiche condotte illecite di Francesco Calvo (ex direttore commerciale della Juve ed ex braccio destro di Agnelli), al dichiarato fine di mantenere rapporti ottimali con la tifoseria».

I dirigenti bianconeri si rendevano inoltre «disponibili a scendere a patti pur di non urtare la suscettibilità dei tifosi». Sempre secondo il tribunale, le frequentazioni tra Andrea Agnelli e Rocco Dominello «avvennero in maniera decisamente sporadica ma soprattutto inconsapevole con riferimento alla conoscenza del presunto ruolo malavitoso». Viene dunque negata la tesi secondo cui il presidente Juve sapesse dell'appartenenza di alcuni capiultrà alla 'ndrangheta. In particolare, «Agnelli era da ritenere completamente ignaro in merito alla peculiarità illecita di Rocco Dominello, presentatosi ai suoi occhi come deferente tifoso».

Le conseguenze per Agnelli? In sintesi: niente spogliatoi e nessuna rappresentanza per conto della Juventus football club. La condanna del numero uno juventino comporterà, secondo l'art. 19 del Codice di giustizia sportiva, infatti, il divieto di rappresentare la società di appartenenza in attività rilevanti per l'ordinamento sportivo nazionale e internazionale.

Inoltre, Agnelli non potrà partecipare a qualsiasi attività degli organi federali e, come detto, sarà interdetto all'ingresso negli spogliatoi, ma anche nei locali annessi in occasione delle partite di calcio, anche amichevoli, in ambito Figc, con eventuale richiesta di estensione per Uefa e Fifa. Inoltre, gli viene impedito di partecipare a riunioni con tesserati Figc o con agenti di calciatori in possesso di licenza Fifa.

Il presidente del sodalizio bianconero, tuttavia, potrà ancora sedere sia sulla poltrona dell'Eca (l'Associazione dei club europei) che dell'Esecutivo Fifa, anche se nel dispositivo si lascia spazio a un dubbio interpretativo, laddove si legge che, «in ragione della gravità dei fatti, della sostanziale identità delle condotte poste in essere e dei ruoli rivestiti all'interno dell'ordinamento federale, di applicare la medesima sanzione per tutti i dirigenti (inibizione temporanea di anni uno per tutti i dirigenti, con l'aumento di mesi tre per il solo dirigente D'Angelo), non avendo la Procura federale giustificato il diverso trattamento sanzionatorio richiesto per i deferiti, con esclusione della estensione delle previste sanzioni in ambito Fifa e Uefa, unitamente all'irrogazione delle ammende nella misura pari a 20 mila euro per tutti i deferiti».

 

 

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