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Winter Marathon, passi aperti e tanta neve: la gara entra nel vivo

Le prime pagine del diario di bordo della 36esima edizione della Winter Marathon sono state sfogliate stasera per la prima tappa
  • Winter Marathon 2024, la prima tappa
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  • Bellini e Tiberti durante la prima tappa della Winter Marathon - Foto Pierpaolo Romano © www.giornaledibrescia.it
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AA

Gli equipaggi - 120 al via tra cui uno russo e un altro per metà ucraino - sicuramente non si annoieranno. «Tutti i passi sono aperti poi sta a loro affrontarli. La neve è tanta» conferma Andrea Vesco mentre spiega, in un raro momento di calma di questi giorni, come si interpreta il road book. Le prime pagine del diario di bordo della 36esima edizione della Winter Marathon sono state sfogliate stasera per la prima tappa. Poco più di un riscaldamento - da quasi 120 chilometri quindi non proprio una passeggiata di salute - in vista di quanto le auto storiche iscritte alla corsa invernale per antonomasia, dovranno affrontare venerdì.

Da Madonna di Campiglio a Ponte di Legno

Da Madonna di Campiglio imbiancata dalla nevicata di mercoledì le vetture hanno raggiunto Ponte di Legno passando dal Tonale. Con tanto di prova sulla Pista Val di Sole che d’estate è una pista per corsi di guida sicura mentre d’inverno diventa una lastra di ghiaccio. E per gli iscritti alla Winter Marathon rappresenta la prima vera insidia di una due giorni da 520 chilometri, sedici ore di guida, quindici passi dolomitici, 65 prove cronometrate e nove prove di media.

Roberto Vesco, patron della gara e grande saggio delle auto di un tempo, aveva avvertito un equipaggio già dal pomeriggio. «Senza gomme chiodate sul ghiaccio diventa un’impresa impossibile». Qualcuno ha provato a sfidare più che Vesco senior, le leggi della fisica. Ed è rimasto a piedi. «Sul ghiaccio abbiamo affrontato prove che già fanno selezione per la classifica finale» è il commento del bresciano Osvaldo Peli che corre con Porsche 911.

Bene, molto bene, la prima di Emanuela Cinelli, coppa delle dame alla Mille Miglia che corre con il figlio e al comando nelle prime prove. L’obiettivo di tutti è strappare il titolo ai campioni in carica, la coppia Barcella Ghidotti su Fiat 508 del 1938 quest’anno in corsa con il numero 6. «È sicuramente bello sapere di essere tra i favoriti. È uno stimolo in più» ammettono marito e moglie che puntano al bis.

Il programma di venerdì

Venerdì con la seconda tappa di 400 km si attraverseranno i passi dolomitici più famosi del Trentino-Alto Adige: Mendola, Lavazè, Pramadiccio, Sella, Gardena, Campolongo, Pordoi, Costalunga e Palade. La Fiera di Bolzano sarà doppio snodo della giornata, tra il pranzo all’andata - che anticiperà la salita del Pordoi a quota 2239 - e la cena sulla strada del ritorno verso Madonna di Campiglio. «E quest’anno nessuno mi negherà la gioia di arrivare sabato sul laghetto ghiacciato per la sfida tra i primi 32» è la convinzione di un euforico Davide Valsecchi. L’ex pilota ora commentatore di Sky è alla sua quinta partecipazione. «Non sono mai andato sopra il 50esimo posto ma sono carico».

Rispetto allo scorso anno salta il duello con Guido Meda che ha dato forfait all’ultimo. 

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