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Vincenzo e Aurora, emozioni d’oro e d’argento nella boccia paralimpica

Francesco Venturini
I due ragazzi bresciani, compagni d’allenamento, hanno ottenuto i risultati ai Campionati italiani che si sono svolti a Lecce
Aurora Esposito e Vincenzo Russo - © www.giornaledibrescia.it
Aurora Esposito e Vincenzo Russo - © www.giornaledibrescia.it
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Due ragazzi, una passione condivisa e lo stesso sogno che si avvera. Vincenzo Russo, diciottenne di Mairano, e Aurora Esposito di Gardone Valtrompia hanno regalato all’associazione Amici per le Bocce un trionfo da ricordare. Ai Campionati italiani di boccia paralimpica disputati a Lecce, Vincenzo si è laureato campione d’Italia nella categoria BC2, mentre Aurora ha conquistato la medaglia d’argento nella categoria BC5.

«Mamma siediti e goditi lo spettacolo». Con queste parole, pronunciate quasi a voler scacciare la tensione, Vincenzo ha regalato a sua madre e tecnico, Giusy d’Antò, un’emozione che difficilmente dimenticherà: la vittoria più prestigiosa della sua giovane carriera. «È andata benissimo e sono stato sorpreso – racconta Vincenzo col sorriso stampato in volto – ho battuto atleti che fino a quel momento mi avevano sempre dato filo da torcere. Arrivare sul gradino più alto del podio non è solo un’emozione, è una grande soddisfazione, frutto dei sacrifici fatti durante l’anno».

Vincenzo alla premiazione - © www.giornaledibrescia.it
Vincenzo alla premiazione - © www.giornaledibrescia.it

Un percorso rapidissimo, il suo: appena un anno e mezzo di pratica e già il titolo tricolore. Accanto a lui, a condividere fatiche, allenamenti e sogni, c’era Aurora, la compagna di mille allenamenti e di altrettanti sacrifici, che ha portato a casa un secondo posto carico di significato. «Volevo arrivare prima, ma non ce l’ho fatta – ammette –. Però la prossima gara sarà a Brescia, il 25 ottobre, e lì punterò al primo posto».

Dietro le quinte, a guidarli, ci sono due mamme che non sono solo spettatrici, ma vere e proprie allenatrici. Giusy d’Antò, madre di Vincenzo, si lascia andare a un sorriso che regala emozioni: «Non me l’aspettavo ed è stata una gioia immensa. Vederlo affrontare campioni d’Italia e superarli è stato già un orgoglio. Certo, ha la testa dura: spesso ci scontriamo agli allenamenti, io dico una cosa, lui un’altra. Ma alla fine, quella determinazione è ciò che lo ha portato qui».

Sacrificio

Non meno emozionata Elena Lombardi, mamma di Aurora e tecnico di entrambi i ragazzi bresciani. «Io invece ero convinta che Vincenzo ce l’avrebbe fatta. Gliel’ho sempre detto: ha dentro di sé tutte le basi, gli mancava solo crederci davvero. Per Aurora invece è stata una gioia immensa nonostante il secondo posto. È stato un anno complicato dal punto di vista della salute, e non pensavamo potesse salire sul podio. Invece ci ha stupiti. Con tutto quello che ha dovuto affrontare, ha recuperato e conquistato un secondo posto che vale tantissimo».

Tra Lecce e Brescia, tra fatica e sorrisi, tra madri e figli uniti dalla stessa passione, la boccia paralimpica ha scritto un’altra pagina speciale. Vincenzo con il suo titolo e Aurora con il suo secondo posto non rappresentano solo due successi personali, ma la prova che dietro ogni vittoria ci sono sempre sacrifici, legami profondi e la forza di chi crede fino in fondo nei propri sogni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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