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Tennis, la vittoria nel Dna: film sulla famiglia Williams

Esce giovedì la pellicola sulla storia di papà Richard, Serena e Venus.
Un frame tratto dal film "Una famiglia vincente-King Richard" - © www.giornaledibrescia.it
Un frame tratto dal film "Una famiglia vincente-King Richard" - © www.giornaledibrescia.it
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Nel tennis le storie di padri sono talora il Big Bang di carriere, ma anche di ossessioni. Così, dopo Andre Agassi che ha descritto l’incubo genitore nell’autobiografia «Open. La mia storia» e in questi giorni quello di Novak Djokovic ha sprecato paragoni di «crocefissione» circa le conseguenze della furbata del figlio no-vax, da giovedì 13 nei cinema si conoscerà quella di Richard Williams, padre di Serena e Venus, interpretato da Will Smith (vincitore del Golden Globe come miglior attore in un film drammatico ) in «Una famiglia vincente- King Richard» di Reinaldo Marcus Green. Il bio-dramma della Warner Bros. ricostruisce in 2h e 24’ l’ostinata «creazione» paterna delle future campionesse.

E, autorizzato nella ricostruzione biografica tanto che le sorelle Williams hanno presenziato a red carpet e anteprime con Will Smith, ha incassato 27,2 milioni nel mondo dal debutto negli Usa il 19/11/2021. Oltre alla star Smith nei panni dell’oggi 80enne Richard, ci sono Saniyya Sidney (Venus), Demi Singleton (Serena), e Aunjanue Ellis è la madre Oracene «Brandy» Price. La storia comincia fin dagli indotti primi passi delle sorelline Williams sui campi da tennis di Compton e mostra la ferrea convinzione di Richard di fare di loro due campionesse: «La più forte, più potente, più pericolosa creatura della Terra – dice il personaggio nel film - è una donna che sa come pensare: non c’è nulla che non possa fare... Rappresenterete ogni piccola ragazza nera». E Rick Macci, coach dell’omonima Tennis Academy, che gli dice «sembra che tu possa avere il... prossimo Michael Jordan» risponde: «No, fratello, io ho le due prossime Michael... Jordans». All’anteprima americana Smith e le Williams si sono compiaciuti: «È stato un grande onore – ha detto l’attore – poter celebrare l’eredità di qualcuno mentre la sta ancora creando».

E Venus ha commentato: «È il modo migliore in cui si poteva raccontare questa storia. Non si vede quando vinciamo Wimbledon, ma l’origine di tutto. E come una famiglia abbia avuto successo dall’idea paterna». «È bello condividere ciò che mio padre significa per me e per la famiglia – ha detto Serena -. E quel che ha fatto per noi. Il suo ritratto qui è onesto», lontano dalla persona prepotente talora dipinta dai mass media. Perchè il film rifugge dal clichè del dramma sportivo, si focalizza sul «fare team» degli Williams, parla di tenacia e resilienza (all’inizio nessuno accetta d’allenare Venus e Serena gratuitamente come chiede Richard per ristrettezze economiche). Come canta Beyoncé nella title track «Be Alive», «ho la famiglia dalla mia parte» e «abbiamo lavorato e costruito tutto da soli». Re Richard ha avuto la visione, la sua corte l’ha seguito e sostenuto. E insieme hanno vinto.

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