Tennis, a Speronello la Coppa Della Torre
Marco Speronello usa ogni tipo di variazione per spezzare il ritmo dell’argentino Juan Pablo Paz. Serve con grande solidità per tutta la partita, e si aggiudica la cinquantanovesima edizione della Coppa Ernesto e Carlo Della Torre - Trofeo Comune di Bovegno, Open dell’Alta Valtrompia dal montepremi complessivo di 7mila euro.
Per il trentaquattrenne trevigiano di Montebelluna è il primo trionfo nella pineta bovegnese dopo svariate partecipazioni. Ma la coppa alzata è la numero 130 a livello Open. Finisce in due set, 6-4 7-5.
La cronaca
L’incontro è quasi a senso unico. In altura il servizio è fondamentale, e quello del veneto (sponsorizzato dal gardesano Frantoio Manestrini e in questi giorni «in residenza» al tennis club di San Sivino, a Manerba) è impeccabile, sia quando è piatto sia quando imprime rotazioni. Zero break nei primi game. Speronello cerca di rompere l’equilibrio pescando dal proprio ampio bagaglio tecnico: accelera impattando in controbalzo, cerca di uscire dallo scambio con le smorzate. Paz ha l’esperienza e le gambe per disinnescare le (pur sempre ottime) intuizioni dell’avversario. Nel nono game Speronello è il primo ad andare ai vantaggi. Il trentaquattrenne veneto si salva, ça va sans dire, con la battuta. Anche il decimo gioco va ai vantaggi. Paz si complica la vita con due doppi falli, e l’avversario capitalizza la prima palla break dell’incontro per prendersi il set: 6-4.
Il trentenne argentino di Berazategui cerca la chiave per fiaccare l’avversario. Ma la palla con cui rompere il servizio di Speronello non si materializza mai. Il trevigiano, invece, chiude il settimo gioco in sei colpi: due servizi vincenti, combo servizio-dritto, combo servizio-smorzata. Chapeau.
Dal punto di vista emotivo sarebbe il preludio ideale di un break, se Paz non fosse in grado di tirare su con le ultime forze un gioco in cui era finito 0-40 in un battibaleno. Sul 5-5, però, l’argentino dà segni di sofferenza. Annulla comunque due match point, prima di cedere 7-5. «Ultimamente ho sempre qualche problema fisico quando arrivo alla terza partita di fila - commenta il già numero 284 Atp -. Peccato, ma giusto così. Ha meritato il mio avversario». «Dopo la semifinale avevo detto che faccio fatica in altura? Era pura scaramanzia – sorride il re degli Open –. Ho giocato bene e finalmente mi sono preso il torneo».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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