Per il decano dei mezzovolo doppio Oscar... alla carriera

Ha masticato la polvere di tutti gli sferisteri, ha giocato in ogni categoria e in ogni orario, nella penombra sotto i riflettori e negli infernali pomeriggi delle nostre estati. Angiolino Singia, 55 anni, è uno dei più talentuosi mezzovolo della nostra provincia. L’anno scorso, fradicio di sudore al termine di una delle più belle partite disputate dal suo Gussago - contro il Medole in Coppa Italia, purtroppo persa per un’inezia - sentì perfino il bisogno di scusarsi con gli spettatori per i due soli colpi sbagliati dopo una partita in cui aveva dato tutto. E anche se ha affrontato mille avversari, gli stessi sono poi diventati altrettanti amici, perché succede così, se si è in campo da 40 anni. Quasi tutti vissuti entro i nostri confini.
Star umile
Eccellenza del nostro tamburello, Singia ha meritato l’Oscar dello sport bresciano per ben due volte a distanza di 30 anni e questo sottolinea la sua eccezionale longevità agonistica. «La prima volta fu nel 1993 - ricorda - e fra i premiati c’era anche Dario Marcolin, allora giovane promettente della Lazio, oggi allenatore e commentatore televisivo. L’anno scorso ho avuto l’onore di vedere il mio nome accostato a quelli di Anna Danesi e Marcel Jacobs, una campionessa del mondo e l’altro olimpionico».

Ora come allora nulla è cambiato, Singia è ancora e sempre in campo, sostenuto da una passione senza fine equilibrata da un sereno approccio alla vita. «Se sono durato così tanto - ammette - lo devo anche a benefiche pause che mi sono concesso ogni 5-6 anni di attività. Dopo ripartivo con carica ancora maggiore. E poi non ho mai messo il tamburello davanti a tutto, ho una compagna e una splendida figlia di 16 anni che considero molto più importanti».
Ciò spiega anche la natura di certe scelte. «Non ho mai guardato alla categoria, semmai all’ambiente, se un posto mi piace poi ci rimango». Ecco perché non lascia più il Gussago, col quale condivide i meriti dell’ultimo riconoscimento. «Il premio lo devo ai dirigenti che hanno creduto in me mettendomi nelle condizioni di esprimermi al meglio in un ambiente sereno, e ai compagni di squadra, ognuno dei quali avrebbe potuto essere al posto mio. L’Oscar dello sport è stato la conseguenza dell’ottimo campionato della scorsa stagione, quando sfiorammo la B».
Esordi
Singia ha scoperto questo sport da bambino a Borgosatollo, suo paese di origine. «Un giorno, per pura curiosità, provai a fare due scambi con un amico, fui notato da Luigi Checchi, storico dirigente del club, che intuendo le mie capacità mi regalò un tamburello. Da allora cominciai a fare tornei e non ho smesso più». Con conseguenze a volte divertenti. «A 14 anni ero molto più alto dei compagni di squadra e capitava che l’arbitro mi chiedesse i documenti credendomi più grande». Angiolino ha vissuto il ciclo d’oro del Borgosatollo con la tripla promozione dalla D alla A2 e ne è stato anche tifoso nella stagione dello storico scudetto del 2001, unico conquistato da un club bresciano.

Ha lasciato la nostra terra solo quando andò a giocare a Seriate nell’altra lega poi confluita nell’ora unica Federazione italiana palla tamburello. Alla fine la nostalgia l’ha riportato a casa, agli amici e alle abitudini di sempre. Ovunque, Singia ha portato fantasia e talento, così come richiesto dal suo ruolo, perché il mezzovolo deve sparigliare le carte interrompendo la lunga serie di scambi da fondo campo con giocate risolutive, un po’ come il trequartista nel calcio. «Doti richieste? Capacità di usare le due mani, comprendere dove andrà a finire la traiettoria del tuo battitore e quali contromisure adotteranno gli avversari. Infine, ci vuole l’intuito di capire quando è il momento di rischiare». Il momento di finire, invece, è ancora lontano per questo formidabile sportivo senza età. «Lo capirò da solo, prima che me lo facciano capire gli altri», assicura con un sorriso.
@Sport
Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
