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Paralimpiade: tre bresciani sognano il podio

Ravelli (guida di Bertagnolli), Romele e Toninelli sono parte dei 32 atleti italiani pronti a gareggiare a Tokyo
Andrea Ravelli e Giacomo Bertagnolli - Foto © www.giornaledibrescia.it
Andrea Ravelli e Giacomo Bertagnolli - Foto © www.giornaledibrescia.it
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L’Olimpiade si chiude, la Paralimpiade è ai blocchi di partenza. Dai cinque cerchi ai tre agitos, il passo è breve. Stessa città, stessi impianti, medesimo scenario, che sarà quello di Pechino. Si comincia venerdì 4 marzo e si prosegue fino al 13. A differenza degli olimpici, ai Giochi paralimpici parteciperanno anche atleti bresciani. Saranno in tre, due dei quali con aspirazioni di podio. Nello sci alpino Andrea Ravelli sarà la guida dell’alfiere azzurro Giacomo Bertagnolli, fresco del titolo iridato in gigante e dell’argento in slalom. Bertagnolli ha portato a casa quattro delle cinque medaglie italiane a Pyeongchang 2018, di cui due d’oro, una d’argento e una di bronzo.

I bresciani in gara 

Per Bertagnolli, atleta delle Fiamme Gialle, ci sarà anche l’emozione di essere portabandiera nella cerimonia di apertura. Nello sci di fondo occhi puntati su Giuseppe Romele che nella 10 chilometri seduti ha conquistato l’argento nella recente rassegna iridata in Norvegia. Nella stessa disciplina, ma in una diversa categoria, gareggerà anche l’altro bresciano Cristian Toninelli. A difendere i colori della società bresciana Polisportiva Disabili Valcamonica anche Davide Bendotti (di Colere) e Federico Pelizzari di Mandello al Lario.

Lo squadrone italiano

Complessivamente gli atleti italiani saranno 32 (numero che comprende anche tre guide) impegnati in quattro discipline: hockey in carrozzina, sci alpino, sci nordico e snowboard.  In termini di presenza tricolore, l’incremento rispetto al 2018 è del 23%. L’età media della squadra è di 31,3 anni: la più giovane è Martina Vozza, 18 anni ancora da compiere; il veterano è Santino Stillitano, classe 1969, alla sua quarta Paralimpiade. «L’Italia si presenta con una squadra ambiziosa e dalle grandi potenzialità. Si tratta di un gruppo guidato da atleti di grande esperienza ma con tanti esordienti e un’età media più bassa rispetto alle precedenti edizioni. Un team che nelle ultime sfide internazionali ha dimostrato di poter competere ad alto livello e di poter puntare a ottenere risultati importanti in tutte le discipline», ha osservato il numero uno del Cip, Luca Pancalli.

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