Altri sport

Panigale, «superbike da strada»

Debutta l'ultimo capolavoro ipersportivo della Casa bolognese: poco più di 160 kg di motocicletta per un motore che eroga quasi 200 Cv.
AA

L'attesa è stata lunga ma adesso la nuova Ducati 1199 Panigale è in dirittura d'arrivo, a disposizione degli Store del marchio bolognese che hanno già raccolto non pochi ordini per questo affascinante modello. La Panigale è l'evoluzione più sportiva ed esasperata delle due ruote da pista (omologata per strada) che in questi anni hanno portato la Ducati al vertice della Superbike ma hanno anche convinto tanti appassionati che usano le grosse due cilindri bolognesi per scendere in pista (in tutta sicurez-za), sfogando la propria passione per la velocità e la potenza.

Rispetto al passato (cioè alla1198) le novità della Panigale sono tante e non è la solita frase di circostanza: con questo nuovo modello la Ducati ha davvero girato pagina con concetti rivoluzionari nella ciclistica, nel motore, nella guida; tutto nuovo insomma, rilanciando verso l'alto i limiti massimi delle ipersportive. Sulla carta, sempre rispetto alla 1198, la Panigale vanta 10 kg in meno di massa (dichiarati 164 Kg a secco) e circa 25 cavalli di potenza massima in più (si sfiorano i 200 Cv): solo questi numeri confermano quanti studi di nuova progettazione e affinamento in tutti i settori - motore, ciclistica, elettronica - abbiano fatto gli ingegneri Ducati per offrire un prodotto di altissimo livello.

1199 Panigale, 1199 Panigale S e 1199 Panigale Tricolore: tre diverse declinazioni di uno stesso progetto con varianti nella componentistica e nell'elettronica: tre moto che permetteranno all'appassionato del marchio Ducati di avere una propria e unica nuova due cilindri per un uso (sicuro) in pista, lasciando all'uso stradale un'andatura di galoppo raccolto.

Il motore della Panigale è tutto nuovo: dei conosciuti bicilindrici Ducati qui si mantiene l'angolo tra i cilindri - 90° seppur con una rotazione complessiva del motore di alcuni gradi - e la distribuzione desmodromica che comanda sia in apertura sia in chiusura le valvole senza le classiche molle di ritorno. Questo nuovo bicilindrico è denominato Superquadro perché a una misura importante di alesaggio (e di conseguenza del diametro del pistone) è abbinata una limitata corsa: 112 mm il diametro del pistone e 60,8 i mm della corsa con grossi vantaggi in termini di velocità media del pistone, ma con grandi problemi da superare nel contenere la temperatura delle valvole e dell'intera testata (le valvole sono in titanio); la frizione è a bagno d'olio e il comando della distribuzione è affidato a due catene «silenziose». A contorno delle caratteristiche del propulsore c'è tanta elettronica: controllo di trazione, impostazione delle mappature, comando elettronico dell'acceleratore.

Il telaio della Panigale rompe con le caratteristiche delle Ducati del passato: non più un traliccio di tubi ma una struttura complessa, in alluminio, che nella parte anteriore contiene il cannotto di sterzo, l'airbox e l'apparato dell'iniezione elettronica; il motore a due cilindri in questo caso fa da elemento portante con la parte posteriore che vede un ammortizzatore posto lateralmente (lasciando posto allo scarico basso). La frenata è assicurata da un impianto della Brembo: due dischi da 330 mm sulla ruota anteriore con Abs (optional sulla versione base) e Cbs che permettono di avere il sistema antibloccaggio in cooperazione con la frenata combinata.

La Ducati Panigale rilancia in avanti il settore ipersportive: dai 19.000 ai 29.000 euro il listino con un'infinita serie di accessori - racing, estetici e di componentistica - per fare una Panigale ancora più speciale.

Luca Scarpat

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato