Olimpiadi 2024, Alice Bellandi: «Voglio dimostrare a Parigi quanto valgo»
Quando gli si chiede il nome di un’atleta azzurra capace di stupire a Parigi 2024, il presidente del Coni Giovanni Malagò non ha dubbi nel citare Alice Bellandi.
La judoka, cresciuta in città in via Cremona e di stanza da quando è diventata professionista a Ostia, in questo momento sta al judo femminile come Jannik Sinner al tennis maschile. Alice è infatti la numero uno del ranking mondiale dei 78 chilogrammi, davanti alla tedesca Wagner e all’israeliana Lanir; pertanto a Parigi l’1 agosto, sotto il tetto del suggestivo Grand Palais, si presenterà come favorita nell’appuntamento più importante del quadriennio, stavolta trasformatosi in triennio per via del Covid. «Niente di speciale, l’importante è mantenere la calma. Sto bene, nel gruppo c’è una bella atmosfera, ci stiamo allenando duramente e tutto sta procedendo secondo i piani. Così è. Andrò ai Giochi per dimostrare quanto valgo».
Da Tokyo a Parigi
A Tokyo aveva lasciato i 70 chilogrammi tra le lacrime dopo l’eliminazione nei quarti di finale, dal 2022 è approdata nella nuova categoria e ha battuto una a una tutte le avversarie. Ha una sola bestia nera, la teutonica Wagner che l’ha sconfitta nella finale del Mondiale di Abu Dhabi a maggio. Al termine di quel combattimento Alice era svenuta. «Tranquillizzo tutti quelli che seguono il judo in tv, ma non sono esperti, dicendo che lo strangolamento è una mossa che fa parte del gioco. Quindi è normale che si subiscano queste immobilizzazioni e ci può stare che al momento si perdano temporaneamente i sensi. Ci si riprende subito comunque». E Alice Bellandi infatti si è rimessa sotto con un obiettivo fisso nella mente, l’oro a cinque cerchi: «Il lavoro che stiamo facendo in palestra è molto proficuo, mi sento in forma e sono pronta all’avventura della vita. I Giochi arrivano nel momento migliore e quindi non posso che rimanere focalizzata sull’obiettivo da qui fino a quando scenderò a pieni nudi sul tatami».
La nuova categoria
Bellandi è stata in ordine cronologico la prima bresciana qualificata formalmente per i Giochi olimpici 2024. In anticipo rispetto alla chiusura della graduatoria, perché la Federazione italiana di judo, lotta, karate e arti marziali (Fijlkam) ha deciso di ufficializzare la convocazione della bresciana, così da rendere meno stressante il percorso di avvicinamento. «È stata la chiusura di un cerchio di tre anni, durante i quali ho raccolto grandi risultati. Voglio vivere il torneo a cinque cerchi come ogni altra gara e godermi il bellissimo momento che mi sono meritata».
Ritornando sulla decisione di salire di categoria, Alice è serena e tranquilla. «È stata la scelta giusta, perché nei 70 non ci stavo più dentro e quando sono arrivata ai 78 mi sono trasformata. Sono salita sul podio agli Europei e ai Mondiali, ho vinto a ripetizione nel Grande Slam e ho conquistato pure il Masters. La mia carriera nelle ultime due stagioni ha preso una piega positiva, inimmaginabile prima di Tokyo. Eppure sono felice di aver fatto il salto dopo l’esperienza in Giappone, perché la fase precedente era giusto che si chiudesse con quella rassegna, sebbene nel 2021 non sia andata come avrei pensato».
Il percorso di preparazione
Il cambiamento è avvenuto quindi nel momento propizio: «Sono subito riuscita a digerire le nuove avversarie, ho preso le misure e adesso voglio andarmela a giocare in un altro luogo simbolico, il Grand Palais. Noi judoka siamo fortunati, perché passiamo da un tempio come il Budokan a un altro palazzo storico». Di certo la costanza di risultati è stata impressionante: «Significa che il percorso intrapreso col mio allenatore Antonio Ciano è quello giusto, sto approcciando i combattimenti decisivi con lo spirito corretto e sono conscia dei miei mezzi. Non mi alleno più al centro federale del Lido di Ostia, ma lo faccio nella caserma del mio gruppo sportivo, le Fiamme Gialle, all’Infernetto. Oltre alla palestra e alle sedute di combattimento, si studia sia la tecnica sia la tattica, fondamentale in una disciplina dove purtroppo l’interpretazione del giudizio ha ancora un peso rilevante».
A 26 anni da compiere in novembre Alice pensa di avere ancora margini di crescita. «Un’altra occasione olimpica voglio concedermela».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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