Chemutai e Chebet dominano il Fletta trail di Malonno

Il fuoriclasse onora l’invito tagliando a braccia alzate lo striscione d’arrivo. L’uomo col pettorale numero uno domina il Fletta trail, che nel suo albo d’oro in corrispondenza dell’edizione 62 inserisce il nome del campione del mondo in carica di corsa in montagna: Leonard Chemutai.
Dominio
È festa africana a Malonno perché la competizione femminile porta la firma della keniana Gloria Chebet, che a differenza dell’ugandese si impone in rimonta. L’unico rammarico che resta a Chemutai è non aver frantumato il record del percorso, per il resto gli avversari più temuti, a cominciare dal keniota Kariuki, dallo svedese Nilsson e dall’azzurro Galassi, sono tenuti a bada. Nella competizione in rosa invece prima parte guidata dalla ceca Tereza Hrochova, arresasi poi alla prorompente risalita di Chebet, ma brava comunque a salvarsi dall’assalto di un’infinita Andrea Mayr, terza nel trail dopo aver conquistato l’ascesa verticale il giorno precedente al Piz Tri.

Condotta
Malonno riceve quanto meritava, facendo accomodare sulla cattedra il più forte in circolazione nell’ambiente della corsa in montagna. Chemutai ammaestra i sentieri camuni con intelligenza e acume. Non accelera all’inizio, ma aspetta il tratto più duro dell’ascesa al muro di Dùrna per effettuare la prima sgasata, seminando la concorrenza e affibbiando già una quindicina di secondi al più immediato inseguitore, il keniano Kariuki.
Allungo
Nella risalita verso Landò e Narcos all’inseguimento dei due si propongono Michael Galassi, Lorenzo Cagnati, Martin Nilsson e Roberto Giacomotti. A Campass Chemutai allarga a 35” il distacco su Kariuki e Galassi, mentre nella discesa verso Loritto il margine sale a 40”. Qui Kariuki allunga, mentre da dietro Nilsson scavalca Galassi. All’arrivo Chemutai rivela di aver gestito le energie nella seconda parte in vista dei prossimi impegni. «Sono partito sentendomi forte, non conoscevo il percorso e nell’ultima parte ho accusato un po’ di affaticamento alle gambe, ho preferito così non forzare. Tornerò a Malonno per il record», dice al traguardo l’ugandese.
Piazzamenti
Kariuki è secondo a 37”, Nilsson completa il podio a 1’04”, sopravanzando di 29” un arrembante Galassi. Altri quattro azzurri nella top ten con Lorenzo Cagnati quinto, Elia Mattio sesto, Roberto Giacomotti nono e Luca Cantoni decimo. Dodicesimo il migliore dei bresciani, il padrone di casa Andrea Zenoni (Us Malonno), osannato dalla sua gente come un vincitore.
Donne
Tra le donne, Hrochova illude tutti quando tra Narcos e Campass prende il largo per poi incrementare il gap su Mayr e Chebet nella discesa di Loritto. Sembra fatta, ma a pochi chilometri da Malonno il volto della battistrada tradisce un netto affaticamento, mentre da dietro arriva a doppia velocità una scatenata Chebet, in volo verso la vittoria. La ceca accusa 58”, l’austriaca 3’32”. La prima delle bresciane è la malonnese Corinna Ghirardi (Us Malonno), decima davanti alla compagna di club Stefania Cotti Cottini.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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