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L’An Brescia ritrova smalto nonostante il ko in Coppa Italia

La rinnovata compattezza del gruppo e i giovani che fanno ben sperare dopo la finale con la Pro Recco
Coach Bovo, allenatore dell'An Brescia
Coach Bovo, allenatore dell'An Brescia
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Il giorno dopo è sempre un po’ più facile. La delusione è ancora lì pronta a fare capolino quando la mente ricorda gli errori o le occasioni sprecate, ma la voglia di rivalsa si fa spazio a gomiti alti e a crescere è la voglia di ripartire. L’An Brescia ha incassato l’ennesima sconfitta dalla Pro Recco in Coppa Italia, ma da quanto visto nei tre giorni c’è molto da salvare. Per la prima volta, dopo qualche brutta prestazione in campionato e in Champions, la squadra di Bovo non è sembrata fragile. E usare fragile per descrivere un gruppo composto giganti potrebbe sembrare un paradosso se non fosse che, come in ogni sport, la cosa che pesa di più nell’equilibrio di un atleta è la mente.

Le note positive

E così la prima cosa positiva è aver ritrovato la quadra di gruppo che ha fatto rivedere quella compattezza di squadra, soprattutto in difesa, che la faceva essere sicura, bello e vincente. Perché, al di là della sconfitta, o della vittoria della Pro Recco, quella che si è vista nella piscina di Albaro a Genova è stata una partita di altissimo livello che potrebbe essere (e magari lo sarà) all’altezza di una finale di Champions. Le altre note positive sono state i giovani Tommaso Gianazza a Balzarini: il primo, che avrà pensato e ripensato a quella palla persa gli ultimi 20 secondi del quarto tempo contro Recco, ha portato a casa tre prestazioni di ottimo livello; mentre il secondo, che ha dovuto sostituire in corsa Stefano Luongo, ha aiutato la squadra a rifiatare.

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Alcune certezze

Poi ci sono le sicurezze che hanno i nomi di Presciutti e Alesiani: entrambi si sono sacrificati fino alla fine. Il capitano superando la difficoltà dei suoi quasi quarant’anni e Alesiani dimenticando il dolore alla mano procurato da un colpo preso nel match contro il Telimar. E insieme a loro anche Di Somma, Dolce, Lazic, Tesanovic, Gitto, Bicari e Vapenski. L’unico che, forse, dovrà riflettere sull’errore commesso (molto più grave di un rigore sbagliato) è Renzuto. L’attaccante, malgrado la sua grande esperienza, non ha trattenuto la lingua reagendo ad un’espulsione e beccandosi un rosso e un rigore contro in un momento molto delicato. «Bravi lo stesso Leoni, mi è dispiaciuto non poter essere lì con voi a combattere», scrive nel gruppo WhatsApp l’infortunato Luongo. Di altre occasioni, per combattere insieme ai suoi compagni ne avrà molte: in campionato, prima dei playoff, con le ultime partite contro Savona in Liguria il 19 marzo, il 26 marzo a Mompiano contro Salerno e il 2 aprile in trasferta contro la Pro Recco; in Champions il 30 marzo contro la Dinamo Tbilisi e il 9 aprile contro il Radnicki sempre a Brescia, mentre in trasferta il 20 aprile e l’11 maggio rispettivamente contro Barceloneta e Ferencvaros.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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