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L’Academy Zaina sale in cattedra a Nave per promuovere i tricolori

Nata nel 2016, la scuola federale è cresciuta fino a guadagnarsi il prestigioso traguardo
Una parte del tracciato dei tricolori - © www.giornaledibrescia.it
Una parte del tracciato dei tricolori - © www.giornaledibrescia.it
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All’inizio, nel lontano 1994, era poco più di un gruppo di simpatizzanti per Enrico Zaina, il ciclista professionista del paese della Valle del Garza che nel 1996 sfiorò la vittoria al Giro d’Italia prima di dedicarsi anima e corpo ad aiutare il leggendario Pantani. Poi molti cicloamatori, i cosiddetti master, nel suo nome hanno indossato la casacca per dedicarsi soprattutto alle due ruote grasse, disciplina emergente del ciclismo.

Infine nel 2016 la svolta giovanile. Con la moglie Nadia De Negri, un passato agonistico proprio con la mtb, Zaina ha deciso di investire sui giovani, creare qualcosa per loro, per dargli una valvola di sfogo e tenerli impegnati con un’attività sportiva sana, all’aria aperta, lontano dai pericoli dell’indolenza, dell’apatia, prodromi del disagio giovanile.

«Ci siamo adoperati per creare una scuola nazionale che fosse riconosciuta dalla federazione - sottolinea Nadia De Negri, presidente dell’Asd Zaina Academy - in collaborazione con il comune di Nave abbiamo ottenuto l’utilizzo del parco attorno a Villa Zanardelli a Cortine di Nave che abbiamo attrezzato con percorsi idonei e protetti (da 2 a 4 km di lunghezza), sfruttando anche le pendici del monte. Ci siamo dotati di tre maestri di primo, secondo e terzo livello, Paolo Fenotti, Fabio Masserdotti e Marco Pederzani, oltre alla sottoscritta e a Enrico pronti a dare una mano. Abbiamo fatto richiesta alla Federazione che ha certificato il nostro lavoro e abbiamo ottenuto il riconoscimento». I numeri. Scuola di Mtb come poche nella nostra provincia che permette al sodalizio di fare attività promozionale con le scuole e far crescere il gruppo.

«Oggi possiamo contare su 35 giovani allievi, 15 Giovanissimi, 20 fra Esordienti, Allievi e Juniores e poi ci sono altri 25 master fra agonisti e non. L’obiettivo soprattutto per i più giovani è farli giocare e insegnarli a padroneggiare la bicicletta. Loro si divertono, i genitori sanno che i ragazzi sono in un’area recitata fuori dai pericoli del traffico.

La sfida ulteriore - continua Nadia De Negri componente anche del Comitato provinciale della Fci - è stato organizzare prima i campionati provinciali, poi una gara top class lo scorso anno. E infine ci siamo detti: gli Italiani? Perchè no, splendida opportunità per valorizzare il nostro lavoro di questi anni».

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