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La tappa bresciana destinata ad entrare nella storia del Giro d'Italia

Tre le salite affrontate per le prima volta insieme, ricordate per essere il luogo in cui Marco Pantani divenne una leggenda
Domani il Giro affronterà una prova decisiva - © www.giornaledibrescia.it
Domani il Giro affronterà una prova decisiva - © www.giornaledibrescia.it
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Cinquemila metri di dislivello, duecento chilometri da percorrere, cinque ore in sella senza un attimo di tregua, tre salite che hanno scritto la leggenda del ciclismo. Basterebbero questi dati per delineare una tappa che è destinata ad entrare già sulla carta nella storia del Giro d’Italia. Pur trattandosi di tre salite catalogate di prima categoria e conosciute nella storia del ciclismo, per la prima volta vengono affrontate nella stessa tappa.

Le montagne di Pantani

Il minimo comun denominatore fra il Crocedomini, il Mortirolo e il valico di Santa Cristina è il nome di Marco Pantani. Il primo, il Crocedomini che ufficialmente prende il nome di Goletto di Cadino perché è il punto più alto dove si scollina a 1938 metri fu affrontato l’ultima volta al Giro nel 1998, l’anno della doppietta Giro e Tour di Marco Pantani.

In quella tappa che arrivava a Montecampione, il Pirata costruì parte del suo mito staccando tutti gli avversari diretti per la classifica generale a parte il russo Tonkov, l’ultimo a cedere agli scatti del campione di Cesenatico sull’ultima salita. Il Mortirolo, sebbene affrontato per la prima volta sul versante bresciano all’inizio degli anni ’90, fu tenuto a battesimo proprio da Pantani nel 1994 dove iniziò la sua leggendaria epopea sportiva. In quel Giro mise in croce il grande Miguel Indurain che sul successivo valico di Santa Cristina vide le streghe, superato anche da un pimpante Claudio Chiappucci. Corsi e ricorsi storici per i quali ci si attende domani una grande frazione.

Di grande significato l’attraversamento nei chilometri iniziali della Valsabbia, non solo perché rende omaggio a Sonny Colbrelli, l’ultimo grande campione bresciano di ciclismo, ma perché è un territorio che prossimamente potrebbe ospitare una tappa del Giro. Fra i principali candidati Bagolino, ai piedi del Crocedomini che sogna di avere una partenza o un arrivo, approfittando della vicinanza del Maniva, già teatro di diversi traguardi ciclistici (quest’anno ospiterà la tappa clou del Giro donne). Non solo Valsabbia, ma anche la Valcamonica sarà attraversata in buona parte dal transito della corsa che mercoledì, dopo l’arrivo ad Aprica vedrà la ripartenza da Ponte di legno per un’altra tappa dai grandi contenuti tecnici.

La carovana pubblicitaria

Va inoltre osservato che il Giro è uno spettacolo di folclore non solo per i ciclisti, ma anche per la colorata e rumorosa carovana pubblicitaria. La Salò-Aprica vedrà la carovana muoversi in anticipo rispetto alla corsa per creare ancora più attesa. Dopo lo show iniziale a Salò in località Fossa già a partire dalle 8,30, un primo stop avverrà a Vobarno al chilometro zero alle 9,15. Poi animerà il centro di Bagolino alle 10,15 e scollinato il Crocedomini sarà a Breno alle 11,20 e infine a Malonno alle 12 prima di guadagnare la strada del traguardo all’Aprica.

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